Mu'adh ibn Jabal: differenze tra le versioni

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Versione delle 07:51, 18 set 2013

Muʿādh ibn Jabal (in arabo ﻣﻌﺎﺫ ﺑﻦ ﺟﺒﻞ?; Medina, 602Palestina, 640) è stato un Sahaba.

Gioventù

Muʿādh era ancora giovane quando Maometto iniziò la sua predicazione dell'Islam a Mecca. Persona dotata i pronta intelligenza e di capacità oratoria (dote questa molto apprezzata tra gli Arabi dei suoi tempi), egli era anche persona dotata di evidente fascino fisico.
Era diventato un adulto quando Maometto giunse a Medina con la settantina circa di suoi seguaci, per lo più meccani, con l'Egira effettuata nel luglio del 622. Convertito fin dai primi momenti della missione svolta nella sua città da Muṣʿab b. ʿUmayr, Muʿādh non tardò a offrire i suoi servigi di persona in grado di leggere e di scrivere al Profeta, per aiutarlo a registrare per iscritto la Rivelazione, diventando per ammissione dello stesso Profeta un esperto di ciò che nel [Corano][] era qualificato come lecito (ḥalāl) e vietato (ḥarām).

Fu tra i sei musulmani definiti Kuttāb al-Waḥy ("gli scribi della Rivelazione").[1] Gli altri cinque erano:

  1. ʿAlī b. Abī Ṭālib
  2. Abū Dardāʾ
  3. ʿUbayda b. al-Samṭ
  4. Abū Ayyūb al-Anṣārī
  5. Ubayy b. Kaʿb

Maometto ne apprezzava grandemente le doti di ragionevolezza, ed è noto tra i tradizionisti islamici quanto gli disse prima di inviarlo a predicare in Yemen. In quell'occasione gli chiese:

«‘In base a che cosa giudicherai?’. Rispose: ‘Giudicherò secondo il Libro di Dio’. ‘E se non troverai risposte nel Libro di Dio?’. Muʿādh rispose: ‘Giudicherò secondo la tua Sunna’. E il Profeta replicò. ‘E se non troverai neanche nella mia Sunna?’. Muʿādh rispose: ‘Userò il mio giudizio personale e non risparmierò nessuno sforzo per trovare la soluzione corretta’. Il Messaggero di Allah ringraziò Dio»

Durante il Califfato di Abū Bakr e di ʿUmar

Voci correlate

Note

  1. ^ Bukhārī, Ṣaḥīḥ, VI, 61, 525.