Antipapa Benedetto X: differenze tra le versioni

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A Benedetto X fu concessa la libertà ed egli si ritirò in una delle sue residenze di famiglia, ma Ildebrando, temendo che si facesse strumentalizzare per contrastare il Papa legittimo, lo fece successivamente imprigionare, nel [[1060]], nell'ospedale di [[Sant'Agnese]]; lo stesso anno si tenne un pubblico processo contro di lui, in quanto la sua deposizione dello scorso gennaio e la sua abdicazione volontaria dello scorso aprile non furono ritenute sufficienti. A nulla valse che Benedetto confessò d'esser stato costretto ad accettare un'elezione non voluta. Fu solennemente deposto dal Papato (di nuovo) e degradato. Ovviamente, Ildebrando fece da pubblica accusa. Forse il processo nacque dal fatto che il popolo di Roma riconosceva ancora Benedetto come papa, nonostante un anno prima l'avesse abbandonato per la corruzione di Ildebrando, che con il denaro s'era assicurato l'appoggio della gente a favore di Niccolò.
 
[[Leone Ostiense]] ci dice che Giovanni, prima scomunicato, fu riammesso alla comunione laica e obbligato a risiedere in Santa Maria Maggiore; [[Bonizone di Sutri|Bonizone]] ci dice che ammise tutte le sue colpe, una per una, non giustificandosi per nessuna di esse.
 
Morì alla corte dei [[Canossiani|Canossa]] nel [[1074]], sotto [[papa Gregorio VII]], ossia Ildebrando Aldobrandeschi, il feroce nemico d'un tempo. Ildebrando, ormai riconciliato con lui, dispose che venisse seppellito onorevolmente nella chiesa dell'ospizio, dove il popolo gli rese omaggio acclamandolo come fosse stato un vero papa tra Stefano IX e Niccolò II.