Gregory Corso: differenze tra le versioni

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{{quoteCitazione|{{cn|Il Beat è qualunque uomo che rompa il sentiero stabilito per seguire il sentiero destinato}}}}
{{Bio
|Nome = Gregory Nunzio
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Nato da madre pugliese e da padre calabrese, fu uno dei [[poeta|poeti]] [[statunitensi]] della [[Beat Generation]], di cui altri esponenti furono [[Jack Kerouac|Kerouac]], [[Allen Ginsberg|Ginsberg]], [[Lawrence Ferlinghetti|Ferlinghetti]] e [[William Burroughs|Burroughs]]. <br/>
Giramondo come i suoi colleghi più noti, Jack Kerouac e Allen Ginsberg, si avvicinò alla cultura ed alla letteratura nel periodo in cui entrava ed usciva dal riformatorio "...era leggendo Shelley in un carcere minorile che aveva cominciato a scrivere poesie, a sognare la Bellezza con la B maiuscola, a immaginare mondi stellati non legati ai fili della logica inesplicabili".
{{quoteCitazione|Beat è il viaggio dantesco, il beat è Cristo, il beat è Ivan, il beat è qualunque uomo, qualunque uomo che rompa il sentiero stabilito per seguire il sentiero destinato}}
Di Gregory Corso, la scrittrice [[Fernanda Pivano]] disse: " insolente al di là del sopportabile e strafottente nella più assoluta imprevedibilità qualunque cosa abbia detto o scritto ha sempre rivelato il dono di non dire mai una sciocchezza". <br/>
Diceva di lui invece Jack Kerouac: "Gregory era un ragazzino duro dei quartieri bassi che crebbe come un angelo sui tetti e che cantava canzoni italiane con la stessa dolcezza di Caruso e Sinatra". <br/>
Qui, invece, alcuni frammenti dei pensieri di Gregory Corso:
{{quoteCitazione|''quando dicevo a mio padre che desideravo moltissimo scrivere, lui diceva non c'è posto in questo mondo per uno "scrittore poeta". Ma la prigione era diversa, c'era posto per uno "scrittore poeta"''...}}
 
{{quoteCitazione|Uscii di prigione amando i miei simili perché tutti quelli che incontrai là dentro erano fieri e tristi e belli e perduti, perduti...}}
 
{{quoteCitazione|Mi capitò in gioventù, a 12 anni in riformatorio ... ci rimasi cinque mesi niente aria, niente latte, e la maggioranza erano negri e odiavano i bianchi approfittando terribilmente di me... ed io ero veramente come un angelo allora perché quando mi picchiavano e mi buttavano piscia nella cella, il giorno dopo venivo fuori e gli raccontavo il mio bel sogno di una ragazza che volava e scendeva davanti a un pozzo profondo e si metteva a guardare.
Vi dico questo perché penso che sia la prima volta che abbia mai sentito l'orrore di quel Gregory dodicenne.
Ora voglio combatterlo, allora non potevo, perché ero sincero e poi, in qualche modo, per strada, ho perso quel Gregory...}}
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Incarcerato nella prigione di Stato di Clinton come scassinatore nel 1947, Gregory Corso iniziò a scrivere poesie:
{{quoteCitazione|... al mio diciassettesimo anno quando rubai e presi tre anni alla prigione di Clinton dove un vecchio mi passò ''[[I fratelli Karamàzov (romanzo)|I fratelli Karamazov]]'', ''[[I miserabili|Les miserables]]'', ''[[Il rosso e il nero]]'' e così imparai e fui libero di pensare e sentire e scrivere...}}
 
{{quoteCitazione|...uscii a 20 anni, colto e innamorato di Chatterton, Marlowe e Shelley...}}
(tratto dall'antologia ''New American Poetry 1945-1960'')