Freyr: differenze tra le versioni

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Scrivendo attorno al [[1080]] Adamo pretese di avere accesso a informazioni di prima mano sul paganesimo ancora praticato in [[Svezia]]. Parla di Freyr con il suo nome [[lingua latina|latinizzato]] di "''Fricco''" e riporta che una sua effigie a [[Skara]] fu distrutta da un [[missionario]] cristiano. La sua descrizione del [[Tempio di Uppsala]] ci dà ulteriori dettagli sul dio.
 
{{quoteCitazione|In questo tempio, completamente rivestito d'oro, le persone adoravano tre statue di dèi, così che il più mitico fra loro, [[Thor]], occupa un trono nel mezzo della stanza. [[Wotan]] e Fricco si trovano nelle altre parti. Il significato di questi dei è il seguente: Thor, dicono, presiede l'aria, dalla quale governa il [[tuono]] e il [[fulmine]], i [[vento|venti]] e le [[pioggia|piogge]], il bel tempo e il [[grano]]. L'altro, Wodan, scatena le guerre, e impartisce agli uomini la forza contro i nemici. Il terzo è Fricco, che dona la pace e il piacere ai mortali, i quali usano come suo simbolo un grosso fallo. |[[Adamo di Brema]] - [[Gesta Hammaburgensis Ecclesiae Pontificum]] XXVI|In hoc templo, quod totum ex auro paratum est, statuas trium deorum veneratur populus, ita ut potentissimus eorum Thor in medio solium habeat triclinio; hinc et inde locum possident Wodan et Fricco. Quorum significationes eiusmodi sunt: 'Thor', inquiunt, 'praesidet in aere, qui tonitrus et fulmina, ventos ymbresque, serena et fruges gubernat. Alter Wodan, id est furor, bella gerit, hominique ministrat virtutem contra inimicos. Tertius est Fricco, pacem voluptatemque largiens mortalibus'. Cuius etiam simulacrum fingunt cum ingenti priapo.|lingua=la}}
 
Successivamente nel resoconto, Adamo afferma che quando viene celebrato un [[matrimonio]], si fa una [[libagione]] col [[vino]] al simulacro del dio Fricco. Questa associazione del dio con i matrimoni, sicuramente lo identifica come dio della feritilità.
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Nella prima parte della sua [[Edda in prosa]], il [[Gylfaginning]], Snorri introduce Freyr come uno degli dèi maggiori.
 
{{QuoteCitazione|[[Njörðr]] a [[Nóatún]] ebbe due figli, il figlio si chiamò Freyr e la figlia Freyja. Erano belli d'aspetto e potenti. Freyr è il più nobile fra gli [[Æsir]]; egli governa la pioggia e lo splendore del sole, e quindi i frutti della terra. È bene invocarlo per le messi e per la pace. Egli ha potere sulla prosperità degli uomini.|Snorri Sturluson - Edda in prosa - Gylfaginning XXIV|Njörðr í Nóatúnum gat síðan tvau börn, hét sonr Freyr en dóttir Freyja. Þau váru fögr álitum ok máttug. Freyr er hinn ágætasti af ásum. Hann ræðr fyrir regni ok skini sólar, ok þar með ávexti jarðar, ok á hann er gott at heita til árs ok friðar. Hann ræðr ok fésælu manna.|lingua=non}}
 
[[File:Goldgubb.jpg|frame|right|Molte placche d'[[oro]] Scandinave sono credute rappresentare l'incontro fra Freyr e Gerðr.]]
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L'unico [[mito]] su Freyr trattato ampiamente nell'Edda in prosa riguarda la storia del suo matrimonio:
 
{{quoteCitazione|Un giorno Freyr si recò fino a Hliðskjálf e guardò su tutti i mondi. E quand'egli si volse verso settentrione video in un podere un edificio grande e bello e verso questa casa andava una donna e quand'ella levà le mani e aprì la porta dinnanzi a sé, dalle sue mani si diffuse luce nell'aria e sul mare e tutti i mondi se ne illuminarono. In tal modo fu punita l'audacia di Freyr di essersi seduto su quel sacro seggio ed egli se ne andò pieno di dolore. E quando tornò a casa non parlò, né dormì, né bevve e nessuno osò rivolgergli la parola.|Snorri Sturluson - Edda in prosa - Gylfaginning - XXXVII|Þat var einn dag, at Freyr hafði gengit í Hliðskjálf ok sá of heima alla. En er hann leit í norðrætt, þá sá hann á einum bæ mikit hús ok fagrt, ok til þess húss gekk kona, ok er hon tók upp höndum ok lauk hurð fyrir sér, þá lýsti af höndum hennar bæði í loft ok á lög, ok allir heimar birtust af henni. Ok svá hefnði honum þat mikla mikillæti, er hann hafði setzt í þat it helga sæti, at hann gekk í braut fullr af harmi. Ok er hann kom heim, mælti hann ekki. Ekki svaf hann, ekki drakk hann. Engi þorði ok at krefja hann orða.|lingua=non}}
 
La donna è [[Gerðr]], una [[Jötunn|gigantessa]] bellissima. Freyr immediatamente s'innamora di lei e diventa depresso e taciturno. Dopo aver meditato per un po' di tempo, chiama il suo fido [[Skírnir]] e gli racconta la storia, aggiungendo che probabilmente morirà se non potrà averla. Allora chiede al suo servo di andare da lei e corteggiarla in nome suo.
 
{{quoteCitazione|Skírnir rispose dicendo che egli avrebbe compiuto l'ambasciata, ma che Freyr doveva dargli la sua spada, ch'era tanto buona da combattere da sola. E Freyr non si fece pregare e gli diede la spada. Allora Skírnr partì, chiese la mano della donna e ottenne il suo consenso: di lì a nove notti ella sarebbe giunta nel luogo chiamato Barrey e avrebbe celebrato le nozze con Freyr.|Snorri Sturluson - Edda in prosa - Gylfaginning XXXVII|Þá svarar Skírnir, sagði svá at hann skal fara sendiferð en Freyr skal fá honum sverð sitt. Þat var svá gott sverð at sjálft vásk. En Freyr lét eigi þat til skorta ok gaf honum sverðit. Þá fór Skírnir ok bað honum konunnar ok fekk heitit hennar, ok níu nóttum síðar skyldi hon þar koma er Barey heitir ok ganga þá at brullaupinu með Frey.|lingua=non}}
 
La perdita della [[spada (arma)|spada]] di Freyr ha pesanti conseguenze: inizialmente quando deve affrontare il gigante Beli senza la sua arma, lo vince usando un paio di corna di [[Cervus elaphus|cervo]]. Ma la conseguenza più rilevante si ha quando, nei [[Ragnarök]], dovrà combattere contro il [[Múspellsmegir|gigante del fuoco]] [[Surtr]], e perderà proprio perché sprovvisto della sua magica arma.
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==== Völuspá ====
Nella ''[[Völuspá]]'' ("la profezia della veggente"), il poema eddico più conosciuto, descrive così il confronto fra Freyr e Surtr durante i Ragnarök:
{{quoteCitazione|Surtr viene da sud<br />
col veleno dei rami.<br />
Il sole splende<br />
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==== Grímnismál ====
il ''[[Grímnismál]]'', un poema eddico che consiste di informazioni varie sugli dèi, cita Freyr così:
{{quoteCitazione|Ýdalir si chiama<br />
il luogo dove Ullr ha<br />
costruito per sé una corte.<br />
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Nel poema ''[[Lokasenna]]'', [[Loki (mitologia)|Loki]] accusa gli altri dèi per il loro comportamento. Accusa i Vanir di [[incesto]], affermando che [[Njörðr]] ebbe Freyr con sua sorella. Asserisce inoltre che gli dèi hanno scoperto Freyr e Freyja mentre avevano rapporti sessuali. Il dio [[Týr]] parla in difesa di Freyr così:
 
{{quoteCitazione|Freyr è il migliore<br />
di tutti gli dèi esaltati <br />
nella corte degli Æsir<br />
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Ecco un breve passo dell'opera:
{{quoteCitazione|Freyr disse:<br />
<br />
"Il cavallo ti consegno<br />
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Freyr è citato molte volte nella [[poesia scaldica]]. Nell'''[[Húsdrápa]]'' si dice che cavalcasse il suo cinghiale al funerale di [[Baldr]]
 
{{quoteCitazione|The battle-bold Freyr rideth<br />
First on the golden-bristled<br />
Barrow-boar to the bale-fire<br />
Riga 159:
In un poema di [[Egill Skalla-Grímsson]], Freyr è invocato insieme a [[Njörðr]] per guidare [[Eric I di Norvegia]] dalla [[Norvegia]]. Il medesimo [[scaldo]] menziona nell'''[[Arinbjarnarkviða]]'' che il suo amico è stato benedetto dai due dèi.
 
{{QuoteCitazione|Freyr e Njörðr<br />
hanno donato<br />
'''rock-bear'''<br />
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[[Snorri Sturluson]] racconta la sua storia epica dell'origine dei re di [[Norvegia]] nella sua [[Saga degli Ynglingar]], un [[Evemerismo|evemeristico]] resoconto degli dèi norreni. Qui [[Odino]] e gli [[Æsir]] sono uomini originari dell'[[Asia]] che ottengono i loro poteri sovrannaturali attraverso il valore guadagnato in battaglia. Ma quando Odino attacca i [[Vanir]], si accorge di essere andato troppo oltre le sue potenzialità, e la pace viene negoziata dopo una lunga e lacerante guerra. Sono scambiati ostaggi per siglare definitivamente l'accordo, così i Vanir mandano Freyr e Njörðr dagli Æsir. A questo punto la saga, come la ''Lokasenna'', cita di come l'[[incesto]] fosse praticato tra i Vanir:
 
{{QuoteCitazione|Finché Njörðr era con i Vanir, aveva preso sua sorella come sposa, perché era consentito dalla loro legge; e i loro figli erano Freyr e Freyja. Ma tra gli Æsir era proibito il matrimonio fra così strette parentele.|Snorri Sturluson - Saga degli Ynglingar IV|Þá er Njörðr var með Vönum, þá hafði hann átta systur sína, því at þat váru þar lög; váru þeirra börn Freyr ok Freyja. En þat var bannat með Ásum at byggja svá náit at frændsemi.|lingua=non}}
 
Odino rende Njörðr e Freyr sacerdoti dei sacrifici e diventano guide molto influenti. Odino parte alla conquista del [[Nord]] e si stabilisce in [[Svezia]], dove regna come un sovrano, riscuote le tasse e offre sacrifici. Dopo la morte di Odino, Njörðr gli succede. Durante il suo regno c'è pace e i raccolti sono buoni e gli svedesi credono che sia Njörðr a controllare queste cose, finché egli non si ammala e muore.
 
{{QuoteCitazione|Freyr successe a Njörðr, e fu chiamato [[Drótt]] dagli Svedesi, e loro gli pagavano le tasse. Lui era, come suo padre, fortunato nelle alleanze e nelle buone stagioni. Freyr costruì un grande [[Tempio di Uppsala|tempio a Uppsala]], e lo rese la sua sede, e gli diede tutte le tasse, le sue terre e tutti i beni. Allora fu l'inizio dei [[Uppsala öd|domini di Uppsala]], che rimangono tuttora. Allora cominciò la pace di [[Fróði]], e ci furono buone stagioni, in tutte le terre, che gli svedesi attribuivano a Freyr, così lui era adorato molto più degli altri dèi, giacché tutti in quel tempo divennero più ricchi grazie alla pace e al tempo. Sua moglie era chiamata [[Gerðr]], figlia di [[Gymir]] e il loro figlio si chiamava [[Fjölnir]]. Freyr era chiamato anche con il nome di [[Yngvi]]; e questo nome fu considerato a lungo un epiteto d'onore, tanto che i suoi discendenti sono chiamati gli [[Ynglingar]]. Freyr si ammalò, e man mano che la sua malattia peggiorava, i suoi uomini permisero sempre a meno persone di avvicinarsi. Nel frattempo costruirono un [[tumulo]], e vi misero una porta con tre fori. Quando Freyr morì lo seppellirono segretamente nel tumulo, ma dissero agli svedesi che era ancora vivo; e loro continuarono a badargli per tre anni, portando tutte le tasse al tumulo: per un foro mettevano l'[[oro]], per l'altro l'[[argento]] e per il terzo il [[rame]]. La pace e le buone stagioni continuarono. Quando gli svedesi seppero della morte di Freyr, e le condizioni favorevoli continuavano, credettero che sarebbe rimasto così finché Freyr fosse rimasto in [[Svezia]], pertanto non bruciarono i suoi resti, ma lo elessero dio di questo mondo e successivamente continuarono a offrirgli [[blót]], principalmente per ottenere pace e buoni raccolti.|Snorri Sturluson - Saga degli Ynglingar XII|Freyr tók þá ríki eptir Njörð; var hann kallaðr dróttinn yfir Svíum ok tók skattgjafir af þeim; hann var vinsæll ok ársæll sem faðir hans. Freyr reisti at Uppsölum hof mikit, ok setti þar höfuðstað sinn; lagði þar til allar skyldir sínar, lönd ok lausa aura; þá hófst Uppsala auðr, ok hefir haldizt æ síðan. Á hans dögum hófst Fróða friðr, þá var ok ár um öll lönd; kendu Svíar þat Frey. Var hann því meir dýrkaðr en önnur goðin, sem á hans dögum varð landsfólkit auðgara en fyrr af friðinum ok ári. Gerðr Gýmis dóttir hét kona hans; sonr þeirra hét Fjölnir. Freyr hét Yngvi öðru nafni; Yngva nafn var lengi síðan haft í hans ætt fyrir tignarnafn, ok Ynglingar váru síðan kallaðir hans ættmenn. Freyr tók sótt; en er at honum leið sóttin, leituðu menn sér ráðs, ok létu fá menn til hans koma, en bjoggu haug mikinn, ok létu dyrr á ok 3 glugga. En er Freyr var dauðr, báru þeir hann leyniliga í hauginn, ok sögðu Svíum at hann lifði, ok varðveittu hann þar 3 vetr. En skatt öllum heltu þeir í hauginn, í einn glugg gullinu, en í annan silfrinu, í hinn þriðja eirpenningum. Þá hélzt ár ok friðr.Þá er allir Svíar vissu, at Freyr var dauðr, en hélzt ár ok friðr, þá trúðu þeir, at svá mundi vera, meðan Freyr væri á Svíþjóð, ok vildu eigi brenna hann, ok kölluðu hann veraldar goð ok blótuðu mest til árs ok friðar alla ævi síðan. |lingua=non}}
 
[[File:Yngve_Frey_bygger_Gamla_Upsala_tempel_by_Hugo_Hamilton.jpg|thumb|350px|right|Yngvi-Freyr costruisce il [[Tempio di Uppsala]] in questo lavoro dei primi del [[XX secolo]] di [[Hugo Hamilton]].]]
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Il danese ''[[Gesta Danorum]]'' descrive Freyr con il name di '''Frø''', come "viceré degli dèi" as the "viceroy of the gods".
 
{{quoteCitazione|C'era anche un viceré degli dèi, Frø, che prese la residenza non lontano da Upssala e cambiato l'antico sistema dei sacrifici, praticato per secoli da molte persone, in una forma di indicibile e triste espiazione. Egli introdusse come offerta alle divinità superiori il sacrificio umano.|Gesta Danorum - III|Frø quoque deorum satrapa sedem haud procul Upsala cepit, ubi veterem litationis morem tot gentibus ac saeculis usurpatum tristi infandoque piaculo mutavit. Siquidem humani generis hostias mactare aggressus foeda superis libamenta persolvit.|lingua=la}}
 
Che Freyr avesse un culto a Uppsala, è confermanto in molte altre fonti. Il riferimento in un cambio di abitudini rituali può riflettere la memoria storica. Ci sono prove archeologiche di un aumento nel numero dei sacrifici umani nella tarda età vichinga, benché, fra le divinità norrene, la maggior parte di essi sono collegati a [[Odino]]. Un altro rimando a Frø e i sacrifici si può trovare in un passo precedente dell'opera, dove è collegato all'inizio di un ''[[blót]]'' annuale per lui. Il re [[Hadingus]] è maledetto dopo aver ucciso una creatura divina ed espia il suo peccato con un sacrificio.
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Una strofa del [[poema runico]] anglosassone del [[XII secolo]] afferma:
 
{{quoteCitazione|Ing fu il primo fra i [[Geti]] visto dagli uomini}}
 
Questo può riferirsi al culto di ''[[Ingui]]'' nelle aree tribali che [[Tacito]] descrive nel suo "''De origine et situ Germanorum''" come popolate dalle tribà Inguieonniche. Uno storico [[danimarca|danese]] successivo elenca Ungui come uno dei tre fratelli dal quale discendono le tribù danesi. La strofa afferma anche che: «allora [Ingui] tornò indietro sulle onde, il suo carro dietro di lui». Questo può collegare Ingui a una delle prime concezioni di pionierismo di [[Nerthus]], e una delle ultime dei viaggi di Freyr.