Ordine degli agostiniani scalzi: differenze tra le versioni
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L<nowiki>'</nowiki>'''Ordine degli
Gli agostiniani scalzi sorsero a [[Napoli]] a opera di Ambrogio Staibano; traggono le loro origini dalla congregazione di [[Centuripe|Centorbi]] degli [[Ordine di Sant'Agostino|eremitani di Sant'Agostino]], dai quali vennero separati il 16 novembre [[1593]] con il decreto ''Cum Ordinis nostri'' emesso da Andrea da Fivizzano, priore generale degli agostiniani.<ref>I. Barbagallo, DIP, vol. I (1974), coll. 404-405.</ref>
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[[Papa Clemente VIII]] li approvò come congregazione riformata all'interno dell'ordine agostiniano con [[breve apostolico|breve]] ''Decet Romanum Pontificem'' del 5 novembre [[1599]];<ref>I. Barbagallo, DIP, vol. I (1974), col. 404.</ref> le loro [[costituzioni religiose|costituzioni]] furono approvate da [[papa Paolo V]] una prima volta, in forma generica, nel [[1610]] e poi, in forma specifica, nel [[1620]].<ref>I. Barbagallo, DIP, vol. I (1974), coll. 407-408.</ref>
Pur godendo di ampia autonomia, gli scalzi rimasero a lungo giuridicamente uniti all'ordine eremitano: furono riconosciuti come ordine autonomo il 21 aprile [[1931]], quando la [[Congregazione per gli
== Cenni storici ==
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Nel [[1517]] il sacerdote Filippo Dulcetti si ritirò per condurre vita eremitica sul monte Scalpello, presso [[Centorbi]]. Negli anni successivi, si unirono a lui numerosi eremiti ma, con la lettera apostolica ''Lubricum vitae genus'' del 17 novembre [[1568]], [[papa Pio V]] impose ai religiosi di entrare in qualche ordine già approvato. Andrea del Guasto, seguace di Dulcetti e guida della comunità eremitica, scelse l'ordine degli [[Ordine di Sant'Agostino|eremitani di Sant'Agostino]]: il priore generale degli eremitani, Taddeo da Perugia, approvò l'unione nel [[1579]] e il 22 maggio [[1585]] gli eremiti vestirono l'abito agostiniano a [[Catania]].<ref>M. Campanelli, ''op. cit.'', p. 171.</ref>
Tra i dodici compagni di Andrea del Guasto che diedero inizio alla congregazione di Centorbi era lo [[Spagna|spagnolo]] Andrea Díez, di [[Siviglia]], che ricevette l'incarico di aggregare nuovi conventi e romitori alla congregazione: a Díez si affiancarono i frati Andrea Staglietta e Ambrogio Staibano, del convento napoletano di Santa Maria all'Olivella.<ref name="mc15">M. Campanelli, ''op. cit.'', p. 15.</ref> Proprio a [[Napoli]], a opera di Ambrogio Staibano, per smembramento dalla congregazione degli eremiti di Centorbi, sorse la congregazione dei frati
In seguito i [[Ordine degli
[[Papa Clemente VIII]], che già nel [[1595]] aveva approvato la congregazione degli agostiniani scalzi di [[Francia]],<ref>Oltre che in [[Italia]], esistevano congregazioni riformate di frati agostiniani scalzi, l'una indipendente dall'altra, anche in [[Francia]], [[Spagna]] e [[Portogallo]] (cfr. I. Barbagallo, DIP, vol. I [1974], col. 408).</ref> concesse l'approvazione papale agli scalzi di Napoli con il breve ''Decet Romanum Pontificem'' del 5 novembre [[1599]];<ref name="mc13"/> le loro prime costituzioni vennero approvate, in forma generica, da [[papa Paolo V]] con il breve ''Christi fidelium'' del 28 settembre [[1610]] e poi, in forma specifica, con il breve ''Sacri apostolatus Ministerio'' del 5 maggio [[1620]].<ref name="mc15"/>
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== Voci correlate ==
*[[Ordine di Sant'Agostino]]
*[[Ordine degli
== Collegamenti esterni ==
* [http://oadnet.webs.com/ Il sito web ufficiale dell'Ordine degli
{{Portale|cattolicesimo}}
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