Larghezza di banda: differenze tra le versioni

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==Banda passante==
In [[elettronica]] ci si riferisce comunemente alla banda nel senso di ''banda passante'', cioè l'intervallo di frequenze che un dato segnale contiene, o che un dato apparecchio è in grado di trattare. Più specificamente, data la [[risposta in frequenza]] di un dato dispositivo o segnale, l'ampiezza della sua banda passante è uguale alla differenza fra le due frequenze massima e minima (cioè quelle che normalmente vengono attenuate di 3 [[decibel|dB]] rispetto ad una frequenza cosiddetta ''centrale'') che esso lascia passare. Allo stesso modo l'ampiezza di banda di un [[filtro elettronico]] è la parte della sua risposta in frequenza che giace in un intervallo di 3 dB relativo alla sommità del picco.
Ad esempio, per caratterizzare la risposta di un [[amplificatore]], si definisce larghezza di banda come l'intervallo di frequenza entro cui la risposta non scende al di sotto del 70,7% del valore massimo dell'amplificatore (1/sqrt(2) = 0,707); cioè equivale a dire che il guadagno, entro questo intervallo, non diminuisce di più di 3 dB rispetto al valore massimo (infatti 20log 1/sqrt(2) = -3 dB). Le (due) frequenze che corrispondono a -3 dB sono dette frequenza di taglio inferiore (la più bassa, che coincide con lo 0, se l'amplificatore permette il passaggio di componenti continue) e superiore (la più alta). La banda passante è la differenza tra queste due frequenze. La banda effettivamente utilizzata in una comunicazione sarà dunque minore o uguale alla banda passante del canale o del dispositivo di ricezione. (nun sacc nieeent)
 
==Banda di un segnale analogico==