{{quoteCitazione|E sebbene il sig. Giorgio Villiers inglese tenga un'apparenza di modestia, affabilità, benignità, e cortesia molto grande [...] [li popoli] non possono tuttavia soffrire che egli nato semplice gentiluomo sia sola scala, porta della corte, unico mezzano della grazia [...]; ma con la rabbia e invidia universale contro non può far cosa che in ogni modo non disgusti, e sia lodata più fintamente che cordialmente, divenuto tanto grande che fa paura a tutti [...].|''Relazione d'Inghilterra di Girolamo Lando, ambasciatore ordinario a Giacomo I'', [[1622]], in "Relazioni di ambasciatori veneti al Senato", a c. di L. Firpo, Bottega d'Erasmo, [[Torino]] [[1965]], vol. I, pp. 717-719, citato in M. Rosa, M. Verga, Storia dell'età moderna, [[Mondadori Editore|Bruno Mondadori]], [[Milano]] [[2011]], pp. 224-225}}