Il contratto: differenze tra le versioni

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Geronta, un uomo alto, magro, di 55 anni, è il nobile discendente, così almeno dice lui, di una ricca [[aristocrazia|aristocratica]] famiglia proprietaria di un castello del [[XIII secolo]] e di terre che si estendono da [[Mondragone]] sino al fiume Sebeto. Geronta richiama nella sua storia quella de ''[[Il sindaco del rione Sanità]]''. Anche lui da giovane ha ricevuto un'ingiustizia dai suoi fratelli che lo hanno fatto interdire ed espropriare di tutte le proprietà ricevute dall'eredità paterna poiché egli per generosità e amore del prossimo, donava a chiunque ne avesse bisogno il suo denaro. Ridotto a vivere in una piccola proprietà di campagna Geronta ha continuato a donare agli altri il suo amore per l'umanità. Egli infatti, senza nessuno scopo di guadagno personale, così dice il contratto che fa firmare ai richiedenti, richiama in vita chi durante la sua esistenza ha amato i suoi familiari e parenti. Lo testimoniano gli ingrandimenti delle foto con dedica dei resuscitati che sono accatastati nello stanzone dove Geronta riceve gli aspiranti alla [[resurrezione]].
 
La fama di Geronta nasce da un episodio particolare: il suo amico Isidoro, un orfano allevato dalla sua famiglia, per lui come un fratello, muore improvvisamente, almeno così sembra e così credono coloro che hanno assistito al fatto. Il medico sta stilando il certificato di morte quando giunge Geronta che, addolorato e spinto dal suo grande amore, dinanzi alla "salma" del suo fraterno amico esclama: ''«Che stai facendo? Qui sta il fratello tuo, Geronta Sebezio! Tu non sei morto! Alzati!»''. E Isidoro, novello [[San Lazzaro di Betania|Lazzaro]], si alza dal suo letto di morte. Geronta ha capitosostiene che è stato il suo grande e disinteressato amore, unito a quello degli amici presenti, che ha fatto rivivere Isidoro e quindi ha deciso di mettersi al servizio di coloro che, amando senza limiti i loro parenti defunti, si affidano a lui che, convogliando il loro amore verso il morto, lo farà resuscitare.
 
Nel contratto così è scritto: niente è dovuto a Geronta che assicura la resurrezione se l'aspirante alla nuova vita (che deve essere ricco, ma questo non è riportato nel contratto), s'impegna ad amare in vita tutti i suoi parenti, dai più vicini ai più lontani, anche quelli che gli sono stati odiosi e nemici; egli dovrà assisterli ed aiutarli chiamandoli presso di sé. Inoltre egli dovrà lasciare un [[testamento]] dove è previsto che tutte le sue proprietà, nessuna esclusa, dovranno essere equamente divise tra la sua famiglia e i suoi parenti. IlL'aspirante contraente per laalla resurrezione così continuerà ad essere amato anche dopo la morte e si formerà allora quella catena d'amore che, come per Isidoro, che era amato da tutti, ha permesso il suo richiamo in vita.
 
Geronta sa bene che Isidoro in realtà era stato colpito da una morte apparente e che quanto promette il contratto, per la malvagità e l'avidità degli uomini, non accadrà mai.