Fattore X: differenze tra le versioni

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L'inibizione della sintesi o dell'attività del fattore X è il meccanismo di azione che accomuna molti anticoagulanti in uso oggi. Il warfarin, un derivato sintetico della [[cumarina]], è l'anticoagulante orale più utilizzato negli Stati Uniti ed in Europa. In alcuni paesi europei, sono utilizzati altri derivati ​​cumarinici ([[fenprocumone]] e [[acenocumarolo]]). Questi agenti sono antagonisti della vitamina K. La vitamina K è essenziale per la sintesi epatica dei fattori II (protrombina), VII, IX e X.
 
L'eparina (eparina non frazionata) ed i suoi derivati, le ​​eparine a basso peso molecolare (EBPM), si legano ad un cofattore plasmatico, l'antitrombina (AT) per inattivare alcuni fattori della coagulazione: IIa, Xa, XIa e XIIa.<br />
L'affinità dell'eparina non frazionata e delle varie EBPM per il fattore Xa varia notevolmente.
L'efficacia degli anticoagulanti a base di eparina aumenta all'aumentare della selettività per il fattore Xa.
Le eparine a basso peso molecolare (EBPM) mostrano un'aumentata capacità di inattivazione del fattore Xa se paragonate all'eparina non frazionata, e [[fondaparinux]], un agente pentasaccaride di sintesi basato sulla sequenza pentasaccaridicica critica di eparina, mostra più selettività rispetto alle EBPM. L'inattivazione del fattore Xa determinata dalle eparine è definito "indiretto", dato che si basa sulla presenza dell'antitrombina (AT) e non una interazione diretta con il fattore Xa.
 
== Note ==