Storia dell'Aragona: differenze tra le versioni

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==Aragona pre-romana==
===Celti e Germani===
Durante l'età del bronzo l'[[Aragona]] restò al margine della più grande cultura peninsulare dell'epoca, quella dell'Argar, che, sviluppatasi nell'attuale [[Andalusia]], riuscì a stento a lambire la valle dell'[[Ebro]]. La popolazione, raggruppata in piccoli villaggi o in grotte, era piuttosto scarsa e si concentrava nelle vallate, dove si dedicava all'agricoltura ed all'allevamento. Modeste le attività artigianali, tese a soddisfare i bisogni più immediati delladelle popolazioni presenti (armi soprattutto, e rudimentali utensili domestici). Fra le popolazioni pre-indoeuropee della parte pirenaica dell'Aragona possiamo considerare anche i lontanati antenati del popolo [[Baschi (popolo)|basco]] che iniziò ad acquisire caratteristiche etniche proprie solo nella seconda metà del [[I millennio a.C.]]
 
Sul finire del [[X secolo a.C.]] l'Aragona inizia ad accogliere le prime ondate indoeuropee provenienti dall'[[Europa centrale]]. Questi popoli, portatori della cultura dei campi di urne, praticavano il rito dell'incinerazione ed introdussero il ferro nella regione. Il bronzo continò ad essere tuttavia, almeno fino alla metà del [[VII secolo a.C.]] il metallo in assoluto più utilizzato. Sull'origine di tali popolazioni non esiste accordo fra gli studiosi: l'opinione più accreditata è che si tratti di gruppi etnici prevalentemente di origine [[Celti|celta]] e, in minor misura, [[germani]]ca. Questi ultimi si celtizzarono col tempo e, già attorno alla metà del I millennio, tale processo di integrazione poteva dirsi compiuto. L'ultima fra le grandi immigrazioni indoeuropee fu quella dei [[Galli]] belgi che attraversarono i [[Pirenei]] nella prima metà del [[VI secolo a.C.]] e che diedero il loro nome a molti toponimi aragonesi conservatisi fino ai nostri giorni: ''Rio Gallego'', ''Gallur'', ''Magallón'' ecc.