Incendio di Smirne: differenze tra le versioni

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Testimonianze del tempo riferirono che iniziò il 13 settembre 1922<ref>Horton, ''The Blight of Asia'', 2003, p. 96</ref>, quattro giorni dopo che le forze turche avevano ripreso il controllo della città, ponendo in pratica fine alla [[Guerra greco-turca (1919-1922)|guerra greco-turca]].
L'esercito rivoluzionario guidato da [[Nureddin Pascià]], comandante delle forze turche nel distretto di Smirne, entrando in città, ha come obbiettivoobiettivo lo sterminio delle popolazioni cristiane smirniote, e gli ordini contrari di [[Kemal Ataturk]] vengono ignorati sia dall'esercito rivoluzionario che dallo stesso Nureddin. Numerosi Armeni e [[Greci]] della città sono pertanto massacrati dall'esercito turco.<ref name=dopkin>Marjorie Dobkin, ''Smyrna: The Destruction of a City'', ''passim''.</ref> Il [[metropolita]] [[Chiesa cristiana ortodossa|ortodosso]] [[Crisostomo di Smirne]] (al secolo Chrysostomos Kalafatis), che ha rifiutato di fuggire con le truppe greche, venne linciato sulla pubblica piazza. Le sue orecchie, il suo naso e le sue mani sono allora tagliate mentre viene sgozzato con un coltello.<ref name=dopkin />
 
L'incendio distrusse gli antichi quartieri greco e armeno, insieme a quello “franco”, (il quartiere degli europei, italiani compresi) di Smirne. I cristiani, morti tra le fiamme, massacrati o annegati buttandosi al mare ammontano a 30.000 vittime<ref>Jania Sarno, Le icone che danzano: transe, musica e firewalking negli Anastenaria greci all'epoca del postmoderno, LIM LibreriaMusicaleItaliana, 2008, p. 161 I.S.B.N. 8870965295, 9788870965292</ref>. Dalla catastrofe riuscirono a fuggire 250.000 cristiani, sia smirnioti che altri greci arrivati in città da altre zone per fuggire dal fronte della guerra, insieme ad armeni ed altri<ref>Jania Sarno, Le icone che danzano: transe, musica e firewalking negli Anastenaria greci all'epoca del postmoderno, LIM LibreriaMusicaleItaliana, 2008, p. 162 I.S.B.N. 8870965295, 9788870965292</ref>. In seguito alla devastazione le popolazioni cristiane abbandonarono la città e la maggior parte di esse si rifugiò in [[Grecia]]. L'incendio per le popolazioni greche dell'[[Asia Minore]] rappresenta il culmine degli eventi chiamati dagli storici [[Greci]] con il nome di [[Catastrofe dell'Asia Minore]].