Punta Campanella: differenze tra le versioni

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|gestore =Consorzio tra i Comuni di [[Piano di Sorrento]], [[Vico Equense]], [[Massa Lubrense]], [[Sorrento]], [[Sant'Agnello]] e [[Positano]]
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Punta Campanella, o ''Punta della Campanella'', è l'estrema propaggine della [[penisola sorrentina]] sulla costa [[Mar Tirreno|tirrenica]] [[Italia|italiana]]. Ricade nel comune di Massa Lubrense, frazione Termini.
 
Punta Campanella è separata dalla [[Bocca Piccola]] dall'isola di [[isola di Capri|Capri]]. È sovrastata dal ''Monte San Costanzo'' di 497 metri, che fa parte della catena dei [[Monti Lattari]], e ad est è delimitata dalla [[Baia di Jeranto]].
 
== Storia ==
Punta Campanella era chiamata dai [[Antica Grecia|greci]] promontorio Ateneo. I greci vi edificarono un tempio alla dea [[Atena]] la cui fondazione mitica è attribuita a [[Odisseo]] ([[Strabone]], V, 247). I romani praticarono sul luogo il culto della dea [[Minerva]].
 
La presenza del tempio è attestata dalle fonti letterarie: sappiamo che nel 172 a.C., a Roma, il collegio dei decemviri decretò che, per espiare certi prodigi, si dovessero compiere sacrifici, oltre che sul Campidoglio, in Campania al tempio di Minerva.<ref>''Liber Coloniarum''.</ref> Ancora, il tempio compare anche nella ''[[Tabula peutingeriana]]''. Per quanto riguarda l'archeologia, i ruderi tuttora visibili intorno alla torre saracena sono, con buone probabilità, dei resti del [[Basamento (architettura)|basamento di un tempio]] posto a sud della torre; più in basso, uscendo dal crepaccio, ai piedi dello strapiombo roccioso si è rinvenuta, non molti anni or sono, un'iscrizione in lingua [[Osci|osca]] scolpita direttamente sulla roccia, che fa riferimento al ''Templum Minervae'' soprastante; inoltre, i rinvenimenti nella zona di frammenti di ceramica, di monete e di terrecotte figurate di età preromana provengono sicuramente da una stipe votiva, riferibile con ogni probabilità proprio al santuario di Atena. Ma sulla posizione del santuario di Minerva a Punta Campanella la discussione rimane aperta. I resti di cinque terrazzamenti posti a Nord della torre sono da attribursi, con ogni probabilità, ad una villa che, data la sua posizione (la ''Villa Iovis'' di Capri è proprio di fronte), doveva essere di proprietà imperiale. Purtroppo, ben poco è rimasto di questo complesso a causa dell'esposizione agli agenti atmosferici e, soprattutto, per via delle batterie poste dai Francesi al tempo di Murat per evitare lo sbarco degli Inglesi a Capri.<ref>De Caro - Greco 1993, p. 108.</ref>