Banu Tayy: differenze tra le versioni

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la traslitterazione, a mio avviso errata, della parola انهيار (da "anhiyar" a "inhiyar"), e la resa della parola araba per pianura: sahl (acca senza puntino sotto)
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I '''Banū Ṭayyʾ''' ({{arabo|ﺑﻨﻮ طيء}}), chiamati anche '''Banū Ṭayyi''' o '''Banū Ṭayy''',<ref>La ''[[nisba]]'' è Ṭāʾī.</ref> è una [[tribù]] [[arabi|araba]] che si vuole fosse emigrata dall'originario [[Yemen]] nelle regioni [[steppa|steppose]] settentrionali della [[Penisola araba]] dopo il cosiddetto crollo della [[Diga di Ma'rib]] nell'ultimo quarto del [[VI secolo]], con conseguente inondazione e sfacelo dei vasti terreni agricoli irrigati dalle acque raccolte nell'invaso dello sbarramento ({{arabo|انهيار سد مأرب|anhiyārinhiyār sadd Māʾrib}}).
 
Il loro insediamento nello [[Shammar]] (NO dell'[[Arabia Saudita|Arabia]]) li portò in contatto ostile con la tribù dei [[Banu Asad]], tanto da dover abbandonar loro una parte dei territori da essi posti sotto il proprio controllo ma in breve le due tribù si riappacificarono, dando vita a un'intesa che le rese note col duale arabo ''al-ḥalīfān'' ("i due alleati").
 
Le due principali branche dei Tayyʿ erano i Jadīla e gli al-Ghawth, diffusi nelle aree montagnose della regione e in quelle pianeggianti, tanto da farli chiamare ''al-Jabaliyyūn'' (da ''jabal'', monte) o ''al-SaḥliyyūnSahliyyūn'' (da ''saḥlsahl'', pianura), ma anche in quelle desertiche a predominanza sabbiosa, da cui proveniva il nome ''al-Ramliyyūn'' (da ''raml'', "deserto sabbioso").
 
La loro importanza crebbe vistosamente, tanto da far chiamare tutti gli Arabi nelle fonti [[Lingua siriaca|siriache]], Ṭayyāyē.<br>