Castro Pretorio: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →Bibliografia: traduzione template cite;bibliografia inutile con template cita; fix date nei template cita using AWB |
ampliamento in corso |
||
Riga 21:
Il nome deriva da ''[[Castra Praetoria]]'', caserme dove risiedette la [[Guardia pretoriana]] in epoca romana.
Lo stemma è il [[labaro]] della Guardia pretoriana in oro su sfondo rosso (''"di rosso all'insegna dei pretoriani d'oro"'').
==Storia==
Il rione nella Roma imperiale apparteneva alla VI Regione, Alta Sèmita, e questo era anche il nome della strada che attraversava la zona, corrispondente grossomodo all'attuale [[Via Venti Settembre (Roma)|Via XX Settembre]].
A quel tempo una cospicua area del futuro rione era malfamata e lugubre poiché qui era il ''Campus Sceleratus'', un vasto appezzamento di terra subito fuori [[Porta Collina]], compreso tra la Via XX Settembre e Piazza dell'Indipendenza, dove venivano sepolte vive le vestali che avevano disobbedito al voto di castità. Qui trovavano posto anche i Castra Praetoria, successivamente inglobati da [[Aureliano]] nelle sue mura. I Castra Praetoria erano le
Nella zona est di Piazza dei Cinquecento era l'[[Aggere]] Serviano, situato nei pressi della scomparsa [[Porta Viminale]], i cui resti ancora giacciono dinanzi alla [[Stazione Termini]]. Nel rione erano altre due porte ora scomparse, [[Porta Collina]] e [[Porta Nomentana]], la prima appartenente al [[mura serviane|recinto serviano]] e la seconda a quello [[mura aureliane|aureliano]].
Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente Roma
Il primo a compiere lavori di rinnovamento in zona fu nel Cinquecento [[Pio IV]] che aprì la
▲Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente Roma si spopolò e soprattutto questa zona venne abbandonata a causa della mancanza di acqua potabile dovuta al taglio degli acquedotti avvenuto durante le guerre gotiche. Il rione, che conservava un nucleo abitativo solamente intorno a grandi chiese come [[Basilica di Santa Prassede|S.Prassede]], [[Basilica di Santa Pudenziana|S.Pudenziana]] e [[Basilica di Santa Maria Maggiore|S.Maria Maggiore]], apparteneva a Monti.
Il vero promotore della urbanizzazione rinascimentale del rione fu però [[Sisto V]] Peretti, che costruì la Strada Felice (oggi [[Via Sistina]] - Quattro Fontane - De Pretis, due chilometri di rettilineo fra l'obelisco di [[Trinità dei Monti]], l'[[Obelisco Esquilino]]) e [[Santa Croce in Gerusalemme]], alla quale volle imporre il proprio nome di battesimo - come al nuovo [[Acquedotti di Roma#Acqua Felice|Acquedotto Felice]], all'arco su cui passava (ancora esistente in fondo a via Marsala, detto ''Arco Felice'', ma anche ''Arco delle Pere'') e alla [[Fontana dell'Acqua Felice|fontana-mostra]] del nuovo acquedotto che doveva finalmente riportare acqua corrente nelle zone alte della città - Esquilino, Monti, Quirinale e Campidoglio - presso la chiesa di [[San Bernardo alle Terme]]. Nell'ambito di questi lavori Sisto V implicò anche il quadrivio delle [[Quattro Fontane]], dove la strada Sistina incrociava la Strada Pia, creandovi un punto di sosta panoramica dove la gente veniva d'estate - cosa oggi inimmaginabile - a godersi l'"aria buona".
▲Il primo a compiere lavori di rinnovamento in zona fu nel Cinquecento [[Pio IV]] che aprì la Via Pia e costruì [[Porta Pia]], da cui la via si dipartiva. Successivamente [[Michelangelo]] fu incaricato da [[Paolo III]] [[Farnese]] di costruire la chiesa di [[Santa Maria degli Angeli (Roma)|S.Maria degli Angeli]] su ciò che restava delle Terme di Diocleziano.
▲Nel rione, ancor prima di divenire papa, il cardinal Peretti si fece costruire una grandiosa villa che si estendeva con il giardino riccamente ornato da fontane e portali tra la basilica di S.Maria Maggiore, Via Marsala e via del Viminale. Divenuta villa Montalto Peretti Negroni Massimo, venne demolita per l'urbanizzazione della zona e oggi non ne rimane più alcuna traccia se si fa eccezione per la [[fontana del Prigione]] ora trasferita a [[Trastevere]].
Nel Seicento si stabilirono qui i [[Gesuiti]] che, di ritorno da una missione in Oriente, chiamarono la zona Macao, nome che mantenne fino al secondo dopoguerra e che è attualmente ricordato da una via del rione.
Line 48 ⟶ 45:
Sull'area della demolita villa Peretti Massimo sorse tra il 1883 e il 1886 il palazzo Massimo alle Terme, sede a quel tempo del Collegio Massimo, ed attualmente del [[Museo Nazionale Romano]].
===Simboli===
Line 167 ⟶ 164:
== Bibliografia ==
*Nicoletta Cardano, ''Guide rionali di Roma - Rione XVIII Castro Pretorio'', ed. Fratelli Palombi 1999.
*{{cita libro|Claudio|Rendina|wkautore=Claudio Rendina|coautori=Donatella Paradisi|Le strade di Roma. Volume primo A-D|2004|Newton Compton Editori|Roma|id=ISBN 88-541-0208-3|cid=Rendina-Paradisi}}
|