Cinémathèque française: differenze tra le versioni

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La missione della ''cinémathèque'' è di conservare, restaurare e diffondere il patrimonio cinematografico. Con più di 40.000 [[film]] e migliaia di documenti e oggetti legati al [[cinema]] essa costituisce il più grande archivio del mondo dedicato alla cinematografia.
 
== La fondazione ==
L'origine della ''cinémathèque'' risale al 1935, quando [[Henri Langlois]] e [[Georges Franju]], dopo alcuni anni spesi a recuperare vecchie copie di film, crearono un cineclub battezzato ''Circolo del cinema'', per proiettare e fare conoscere opere cinematografiche del passato. L'anno seguente, il 2 settembre [[1936]] con il sostegno morale e finanziario di [[Paul-Auguste Harlé]] nacque, sotto la direzione di Henri Langlois, la ''Cinémathèque française'' che aveva come obiettivo conservare i film e proiettarli pubblicamente, allo scopo di educare al cinema le generazioni future. Oltre ai film, la ''Cinémathèque'' collezionava tutto ciò che aveva a che fare col cinema: cineprese, manifesti, pubblicazioni, costumi e anche scenografie dei film.
 
== Nel dopoguerra ==
Il 26 ottobre 1948, una sala di proiezione da 60 posti e il primo museo del cinema di Henri Langlois sono inaugurati in uno stabile di tre piani al numero 7 di avenue de Messine, nell’[[VIII Arrondissement di Parigi|VIII arrondissement]] a [[Parigi]]. In questa saletta di proiezione si incontreranno cinefili che in seguito diventeranno famosi critici e registi, come [[François Truffaut]], [[Jean-Luc Godard]], [[Jacques Rivette]], [[Eric Rohmer]] e [[Suzanne Schiffman]].
 
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Nel febbraio del 1968, Malraux, sotto la pressione del ministero delle finanze, pretese dei cambiamenti nella gestione della Cinémathèque e licenziò Henri Langlois. Immediatamente si formò un comitato di difesa, costituito da famosi cineasti e attori francesi. Oltre ai più famosi membri dei Cahiers du Cinéma come Truffaut, Godard, Rohmer e Rivette, erano nel comitato [[Robert Bresson]], [[André Cayatte]], [[Claude Chabrol]], [[Abel Gance]], [[Pierre Kast]], [[Jean-Pierre Léaud]], [[Jean Marais]], [[Chris Marker]], [[Alain Resnais]], [[Jean Rouch]], e molti altri. Si proclamarono una serie di manifestazioni di protesta e Langlois venne infine reintegrato a capo della ''Cinémathèque'' il 22 aprile. Il 14 giugno 1972 vi fu l’inaugurazione del primo grande museo del cinema in [[place du Trocadero]]. Il 2 aprile 1974, Henri Langlois ricevette un [[premio Oscar]] alla carriera e, nello stesso anno, un [[premio César]]. Il fondatore della ''Cinémathèque'' morì il 13 gennaio 1977.
 
== Riorganizzazione ==
Nel 1980 fu inaugurata una nuova sala di proiezione presso il ''[[Centre Georges Pompidou]]'' e, nel 1981, il regista greco [[Costa-Gavras]] fu nominato presidente della ''Cinémathèque''. A partire dal 1984 e fino al 1996, [[Jack Lang]], ministro della cultura, iniziò a lavorare sul progetto, poi continuato dai suoi successori, di installare una grande istituzione di cultura cinematografica nel ''[[Palais de Tokyo]]'', vicino al Trocadero. [[Jean Saint-Geours]] divenne presidente della ''Cinémathèque'' nel 1991. In questo periodo vennero organizzate delle grandi retrospettive, che permettevano ai cinefili di apprezzare l’opera di un regista nella sua piena integrità. Si organizzarono anche proiezioni tematiche, legate ai vari generi cinematografici. Nel 1997 un incendio colpì il ''Palais de Chaillot''. Le opere del museo del cinema, evacuate in una notte, furono messe in salvo, ma la sede della ''Cinémathèque'' dovette chiudere. Le proiezioni si fermarono per più di un anno. Il 7 novembre 1997 si inaugurò la sala dei ''Grands Boulevards''. In quest’ultima sala la ''Cinémathèque'' esplorava nuovi orizzonti cinematografici, concentrandosi su prodotti fino allora considerati marginali, come il [[Film di serie B|cinema di serie B]].
 
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==Curiosità==
La prima parte del film [[The Dreamers - I sognatori]] di [[Bernardo Bertolucci]] è ambientata nella Cinémathèque Française nel periodo dell''<nowiki>'affaire Langlois.</nowiki>''
== Altri progetti ==
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