Avvocato del diavolo: differenze tra le versioni

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Il promotore della fede (in latino ''promotor fidei''), chiamato informalmente avvocato del diavolo, fino al [[1983]] era una persona incaricata dalla [[Chiesa Cattolica|Chiesa cattolica romana]] di apportare argomenti che mettessero in discussione le virtù e i miracoli dei candidati alla [[canonizzazione]], durante il processo d'indagine.
 
Questo ufficio, istituito nel [[1587]] da parte di [[papa]] [[Sisto V]], è stato abolito nel [[1983]], dal [[papa]] [[Giovanni Paolo II]], con la costituzione apostolica ''Divinus perfectionis magister'', che ha riordinato il processo delle cause dei santi, coinvolgendo molto di più rispetto al passato i vescovi locali nel promuovere e indagare sulle cause di canonizzazione, lasciando al ''promotor fidei'' il compito di redigere, insieme ad altri teologi, le conclusioni sulla relazione finale preparata dal relatore della causa (la cosiddetta ''positio'').
 
In seguito a quella data, il numero dei processi di canonizzazione è cresciuto rapidamente, arrivando a quasi 500 nuovi santi e più di 1300 beatificazioni durante il solo pontificato di [[Papa Giovanni Paolo II|Karol Wojtyla]], cifre notevoli soprattutto se confrontate alle sole 98 canonizzazioni dei suoi predecessori nell'arco del Novecento.