José Miguel Gómez: differenze tra le versioni

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Nelle elezioni del [[1908]], seguite alla seconda occupazione americana, il 14 novembre fu eletto per ricoprire la carica di [[Presidenti di Cuba|Presidente di Cuba]].
Sotto la presidenza di Gòmez la maggior parte dei dicasteri venne assegnata ai liberali di Alfredo Zayas, con [[Martín Morúa Delgado]] alla presidenza del Senato, ed [[Orestes Ferrara]] alla Camera dei Rappresentanti.
A causa della politica economica scriteriata del precedente ''Governatore provvisorio di Cuba'' instaurato e voluto dagli [[Stati Uniti]], l'isola cubana versava in una grave situazione finanziaria che costrinse il governo a indebitarsi per circa 16 milioni di [[peso cubano|pesos]]. Per incoraggiare le attività commerciali e l'industria vennero costruiti circa 521 kilometri di nuove strade e quelle già esistenti vennero ristrutturate; si costruirono nuove linee ferroviarie e numerosi ponti di collegamento; si dragarono i porti e vennero costruiti nuovi acquedotti.
Il governo di Miguel Gòmez cercò di stimolare l'emigrazione nell'isola con l'istituzione del ''Banco Territorial'' e di numerose aziende agricole che attirarono circa 140.000 emigranti, molti provenienti anche dall'[[Italia]].
 
Nonostante fosse operasse esplicitamente in favore dell'oligarchia finanziaria e del monopolio nazionale e straniero, soprattutto statunitense, la presidenza Gòmez fu molto attenta ai bisogni della popolazione, per questo motivo mise fuorilegge l'obbligo da parte dei lavoratori di comprare beni di prima necessità nei negozi dei loro padroni pagandoli a prezzi molto più alti del normale, e impose alcune riforme in materia di diritto del lavoro, imponendo l'obbligo di un minimo salariale.
 
Asservitosi tuttavia agli interessi statunitensi e britannici nell'isola, il governo Gòmez fu travagliato dalla forte diffusione della corruzione a tutti i livelli, che incoraggiò la diffusione capillare della specualzioe ai limiti della legge e del gioco d'azzardo<ref>[http://www.ecured.cu/index.php/Jos%C3%A9_Miguel_G%C3%B3mez José Miguel Gómez - EcuRed]|Biografia online</ref>.
 
Numerose furono le manifestazioni di malcontento, soprattutto da parte dei reduci della guerra d'indipendenza, i quali sostenevano di essere esclusi dalle pubbliche amministrazioni nonostante il loro contributo personale alla nascita della nuova Cuba indipendente. La risposta del governo fu molto labile, con una proposta di legge che pretendeva di alienare dai pubblici uffici tutti coloro che avevano combattuto contro il movimento indipendentista, ma che venne in seguito abbandonata perché considerata incostituzionale.