Cidone e Clizio: differenze tra le versioni

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([[Virgilio]], ''[[Eneide]], libro X, vv.324-330)
 
Cidone e Clizio sono due giovani latini uniti da un legame omoerotico. Di Clizio, Virgilio scrive che è ancora giovinetto: una tenera barba bionda incornicia il suo bellissimo volto. Su Cidone il poeta non dà una descrizione fisica: dice invece che prima di Clizio ha amato altri adolescenti, sicché è da ritenere che rispetto al compagno egli abbia un'età leggermente superiore. L'episodio ruota tutto intorno alla parola ''stratus'' ("steso"): questa è la fine che rischia di fare Cidone, avendo egli seguito Clizio che dunque risulta essere stato colpito di spada da Enea dopo essersi spinto per assalirlo: il cadavere del giovinetto giace ora disteso al suolo. Ma Cidone riesce a salvarsi per l'intervento dei sette figli del latino Forco, che si frappongono tra lui ed Enea.
 
<poem> " ''E tu, Cidon, per le sue mani estinto''