Interdetto: differenze tra le versioni
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Il "voto d'interdetto" può anche essere tradotto con "voto di sterminio" <ref>Così la versione CEI della [[Bibbia]]</ref>, da cui "cosa votata allo sterminio", e si riferisce alla prescrizioni ricevute dagli Israeliti nell'atto di occupare la terra promessa: le città e gli abitanti autoctoni conquistati con tutti i loro beni, dovevano essere completamente massacrati. Non potevano né fare accordi con essi, né prendere alcunché in loro possesso come bottino. <ref>Levitico {{passo biblico|Lev 27,22}}; [[Libro di Giosuè|Giosuè]] {{passo biblico|Gs 6,17}}</ref>.
Trasgredire questo comandamento voleva dire subire la stessa sorte, cioè essere condannati a morte, diventare essi stessi interdetto ([[Libro di Giosuè|Giosuè]] {{passo biblico|Gs 6,18}}). È quanto avviene ad Acan
Nei [[profeta (Bibbia)|profeti]], però, pur rimanendo saldo il principio della serietà della consacrazione a Dio, il rigore di queste prescrizioni verrà gradualmente ammorbidito. Nonostante tutto, però, la "Valle d'Acor" diventerà "porta di speranza", perché la misericordia e la fedeltà di Dio verso il Suo popolo non cesserà <ref>[[Libro di Osea|Osea]] {{passo biblico|Os 2,15}}; [[Libro di Zaccaria|Zaccaria]] {{passo biblico|Zac 14,11}}</ref>.
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== Nel Cattolicesimo ==
Nella terminologia [[diritto canonico|canonica]] della [[Chiesa cattolica]], il termine ''interdetto'' (o anche ''interdizione'') si riferisce
Nel [[Medioevo]] quando una comunità era colpita da interdetto, quasi tutti i sacramenti non venivano concessi ai suoi membri, con alcune eccezioni: il [[battesimo]] e l'[[eucarestia]] per i morenti. Non era concessa la sepoltura in terra consacrata, le messe erano celebrate solo privatamente, una volta alla settimana, per consacrare le ostie necessarie all'eucarestia dei morenti, le confessioni erano fatte nel vestibolo della chiesa o fuori. I laici potevano udire i sermoni la domenica nel vestibolo, ma non la lettura delle Scritture, neppure a [[Pasqua]]. Erani quindi vietati i sacramenti del [[matrimonio]], [[penitenza (sacramento)|penitenza]] ed [[eucaristia]].
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Dall'[[XI secolo]] gli interdetti imposti a intere comunità cominciarono a moltiplicarsi e contemporaneamente si mitigarono: il [[clero]] poteva essere sepolto e i crociati e altri pellegrini potevano fare penitenza. Alcune eccezioni erano ammesse per gli ordini religiosi<ref>E. Vodola, ''Excomunication in the Middle Ages'', Berkeley: University of California Press, 1986, p. 59</ref>.
Pochi crimini erano puniti automaticamente con l'interdetto (''interdictum latae sententiae'') e la pratica si sviluppò solo nel tardo [[XIII secolo]]. Tuttavia nella maggior parte dei casi l'interdetto era preceduto da avvertimenti, dalla metà del XIII secolo in forma scritta che esprimesse le ragioni del provvedimento. In genere si
Anche il "commercio del denaro", ossia il prestito con interesse (''cum usuris'') da parte delle classi dirigenti, poteva comportare l'interdetto, anche se a [[Firenze]] [[Cosimo il Vecchio]] de' Medici poté tranquillamente seguitare a tenere operante il suo Banco di prestiti a modico interesse.<br>
La misura dell'interdetto colpì invece Firenze sotto il figlio di Cosimo, [[Lorenzo il Magnifico]], reo di aver sommariamente giustiziato un Cardinale di Santa Romana Chiesa che peraltro aveva partecipato attivamente alla [[congiura dei Pazzi]] in cui era stato assassinato in chiesa [[Giuliano de' Medici]], mentre suo fratello Lorenzo era potuto scampare di misura a chi aveva in animo di uccidere anche lui.
L'interdetto può venire confuso con la [[scomunica]] in quanto la persona colpita da questo provvedimento non può ricevere i sacramenti e partecipare al culto pubblico, ma la scomunica comporta la perdita della grazia e l'allontanamento dalla comunità dei fedeli in questa vita e nell’[[aldilà]]. L’interdetto non comporta invece dannazione eterna<ref>J. Strafer, ''Interdict'', in ''Dictionary of the Middle Ages'', 6, pp. 493-497</ref>. La scomunica può essere anche
== Note ==
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