Interdetto: differenze tra le versioni

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Il "voto d'interdetto" può anche essere tradotto con "voto di sterminio" <ref>Così la versione CEI della [[Bibbia]]</ref>, da cui "cosa votata allo sterminio", e si riferisce alla prescrizioni ricevute dagli Israeliti nell'atto di occupare la terra promessa: le città e gli abitanti autoctoni conquistati con tutti i loro beni, dovevano essere completamente massacrati. Non potevano né fare accordi con essi, né prendere alcunché in loro possesso come bottino. <ref>Levitico {{passo biblico|Lev 27,22}}; [[Libro di Giosuè|Giosuè]] {{passo biblico|Gs 6,17}}</ref>.
 
Trasgredire questo comandamento voleva dire subire la stessa sorte, cioè essere condannati a morte, diventare essi stessi interdetto ([[Libro di Giosuè|Giosuè]] {{passo biblico|Gs 6,18}}). È quanto avviene ad Acan ede ai suoi, i quali vengono lapidati nella Valle d'Acor per avere trasgredito la proibizione di non fare prigionieri né bottino ([[Libro di Giosuè|Giosuè]] {{passo biblico|Gs 7,1.7.12.13.15}}). La gravità della trasgressione era accentuata dal fatto che esso aveva comportato delle conseguenze, aveva causato sventure e sconfitte su tutta la nazione, non essendo più benedetta da Dio, anzi, attirando su di essa la Sua ira <ref>[[Libro di Giosuè|Giosuè]] {{passo biblico|Gs 7,24-26}}</ref>.
 
Nei [[profeta (Bibbia)|profeti]], però, pur rimanendo saldo il principio della serietà della consacrazione a Dio, il rigore di queste prescrizioni verrà gradualmente ammorbidito. Nonostante tutto, però, la "Valle d'Acor" diventerà "porta di speranza", perché la misericordia e la fedeltà di Dio verso il Suo popolo non cesserà <ref>[[Libro di Osea|Osea]] {{passo biblico|Os 2,15}}; [[Libro di Zaccaria|Zaccaria]] {{passo biblico|Zac 14,11}}</ref>.
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== Nel Cattolicesimo ==
 
Nella terminologia [[diritto canonico|canonica]] della [[Chiesa cattolica]], il termine ''interdetto'' (o anche ''interdizione'') si riferisce ada una [[censura ecclesiastica]]. Nell'uso più comune è una punizione che sospende tutte le manifestazioni pubbliche di culto e ritira i [[sacramento|sacramenti]] della Chiesa da una comunità, a volte da un'intera nazione. Un interdetto emesso contro una comunità è l'equivalente di un atto di [[scomunica]] nei confronti di un individuo. L'interdetto come punizione canonica fu istituito dal [[papa Gregorio VII]] nel [[1073]], anche se il primo interdetto fu comminatoinflitto nel [[VI secolo]] alla città di [[Roano]], il più famoso interdetto fu quello comminatoinflitto dal 1605 al 1607 alla città di Venezia (rea di voler processare due religiosi, anziché lasciarli al processo ecclesiastico, sino a quando nel 1607 il governo veneziano si adeguò), mentre l'ultimo interdetto fu comminatoinflitto dal [[papa Pio X]] il 30 settembre [[1909]] alla città di [[Adria]] (ove il vescovo era stato raggiunto da una sassata)<ref>cfr. Aldo Rondina, ''L'ultimo Interdetto. Nel contesto religioso e civile del Polesine tra '800 e '900'', Apogeo editore, [[Adria]], [[2007]], con in copia anastatica a pag. 188 del Decreto di interdetto emesso in Roma il 30 settembre 1909 dalla Sacra Congregazione Concistoriale, notificato ad Adria il 9 ottobre 1909</ref>.
 
Nel [[Medioevo]] quando una comunità era colpita da interdetto, quasi tutti i sacramenti non venivano concessi ai suoi membri, con alcune eccezioni: il [[battesimo]] e l'[[eucarestia]] per i morenti. Non era concessa la sepoltura in terra consacrata, le messe erano celebrate solo privatamente, una volta alla settimana, per consacrare le ostie necessarie all'eucarestia dei morenti, le confessioni erano fatte nel vestibolo della chiesa o fuori. I laici potevano udire i sermoni la domenica nel vestibolo, ma non la lettura delle Scritture, neppure a [[Pasqua]]. Erani quindi vietati i sacramenti del [[matrimonio]], [[penitenza (sacramento)|penitenza]] ed [[eucaristia]].
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Dall'[[XI secolo]] gli interdetti imposti a intere comunità cominciarono a moltiplicarsi e contemporaneamente si mitigarono: il [[clero]] poteva essere sepolto e i crociati e altri pellegrini potevano fare penitenza. Alcune eccezioni erano ammesse per gli ordini religiosi<ref>E. Vodola, ''Excomunication in the Middle Ages'', Berkeley: University of California Press, 1986, p. 59</ref>.
 
Pochi crimini erano puniti automaticamente con l'interdetto (''interdictum latae sententiae'') e la pratica si sviluppò solo nel tardo [[XIII secolo]]. Tuttavia nella maggior parte dei casi l'interdetto era preceduto da avvertimenti, dalla metà del XIII secolo in forma scritta che esprimesse le ragioni del provvedimento. In genere si comminavaapplicava per offese spirituali gravi: matrimonio illecito del signore di una comunità, azioni violente della comunità contro edifici sacri (''effusione sanguinis'') o per azioni illecite di carattere sessuale (''emissione seminis''); oltre che per punire crimini ecclesiastici: decime non pagate, tasse non autorizzate, danni alla proprietà della Chiesa, abuso fisico o imprigionamento di chierici. <br>
Anche il "commercio del denaro", ossia il prestito con interesse (''cum usuris'') da parte delle classi dirigenti, poteva comportare l'interdetto, anche se a [[Firenze]] [[Cosimo il Vecchio]] de' Medici poté tranquillamente seguitare a tenere operante il suo Banco di prestiti a modico interesse.<br>
La misura dell'interdetto colpì invece Firenze sotto il figlio di Cosimo, [[Lorenzo il Magnifico]], reo di aver sommariamente giustiziato un Cardinale di Santa Romana Chiesa che peraltro aveva partecipato attivamente alla [[congiura dei Pazzi]] in cui era stato assassinato in chiesa [[Giuliano de' Medici]], mentre suo fratello Lorenzo era potuto scampare di misura a chi aveva in animo di uccidere anche lui.
 
L'interdetto può venire confuso con la [[scomunica]] in quanto la persona colpita da questo provvedimento non può ricevere i sacramenti e partecipare al culto pubblico, ma la scomunica comporta la perdita della grazia e l'allontanamento dalla comunità dei fedeli in questa vita e nell’[[aldilà]]. L’interdetto non comporta invece dannazione eterna<ref>J. Strafer, ''Interdict'', in ''Dictionary of the Middle Ages'', 6, pp. 493-497</ref>. La scomunica può essere anche comminatainflitta ada un'intera comunità, qualecome pena maggiore dell'interdetto, ed eventualmente successiva all'interdetto quando questo non fosse stato sufficiente per gli intendimenti punitivi voluti.
 
== Note ==