Metodo scientifico: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato.|[[Albert Einstein]], lettera a [[Max Born]] del 4 dicembre [[1926]]}}
[[File:Galileo_Galilei01.jpg|right|thumb|150px|[[Galileo Galilei]], l'iniziatore del metodo scientifico<ref name="Galilei">Per una bibliografia che spiega perché Galilei è ritenuto il padre del metodo scientifico cfr.: ''[http://www.istitutoarici.it/metelli/mat_didattico/galileo.htm Galileo Galilei e il metodo scientifico]'' (a cura di Gianfranco Metelli). Cfr. anche ''[http://www.annagiordano.net/galileo/index.html Galileo Galilei]'': «Galileo gettò le basi del moderno metodo scientifico. La fondamentale importanza che la figura di Galilei riveste riguarda il suo ruolo nel recupero del metodo scientifico sviluppato in epoche ellenistiche successivamente quasi dimenticate grazie al suo attento studio di alcune opere scientifiche, in particolare quelle di Archimede» (a cura di Anna Giordano).</ref> (statua nel piazzale degli [[Uffizi]], Firenze)]]
 
Il '''metodo scientifico''' è la [[metodo|modalità]] tipica con cui la [[scienza]] procede per raggiungere una [[conoscenza]] della [[realtà]] ''oggettiva'', ''affidabile'', ''[[verificazionismo|verificabile]]''<ref>Come sarà chiaro nel seguito, questa non vuole essere la definizione di un concetto su cui si è discusso a lungo e su cui ancora si discute; questi aggettivi vanno dunque intesi nel loro significato comune e non nell'eventuale accezione tecnica che possono aver acquisito. In particolare, il criterio di verificabilità non è accettato da tutti i [[filosofia della scienza|filosofi della scienza]]: secondo [[Karl Popper|Popper]], ad esempio, il fatto di considerare ''verificata'' una teoria è espressione di [[fondamentalismo]] ideologico. Conoscenza scientifica in senso popperiano è solo quella che può essere falsificata dalla realtà, non verificata (Cfr. il paragrafo sul [[Metodo scientifico#Il criterio popperiano di falsificabilità|falsificazionismo popperiano]]).</ref> e ''condivisibile''. Esso consiste, da una parte, nella raccolta di evidenze [[esperienza|empiriche]] del [[fenomeno]] indagato attraverso l'osservazione diretta in [[natura]] e/o l'[[esperimento]] in [[laboratorio]]; dall'altra, nella formulazione di [[ipotesi]] e [[teoria|teorie]] in grado di spiegare il fenomeno osservato e da sottoporre nuovamente al vaglio finale dell'esperimento o della previsione per testarne validità ed efficacia. Per queste sue caratteristiche e per il ruolo centrale dell'osservazione o esperimento è detto anche ''metodo sperimentale''.
 
Nel dibattito [[epistemologia|epistemologico]] si assiste in proposito alla contrapposizione tra i sostenitori del metodo [[induzione|induttivo]] e quelli del metodo [[deduzione|deduttivo]], mentre i fondamenti del metodo in generale rappresentano una possibile soluzione al [[problema della demarcazione]] tra scienza, [[pseudoscienza]] e [[metafisica]]. Spesso inoltre le scienze che applicano tale rigorosa metodologia di [[ricerca scientifica|ricerca]] vengono dette [[scienze dure]], contrapposte alle [[scienza molle|scienze molli]], o anche [[scienze esatte]].