Villa del Colle del Cardinale: differenze tra le versioni

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Il luogo dove sorge la Villa, al confine tra il territorio [[Perugia|perugino]] e il [[Poste del Chiugi|Chiugi]], é ameno e provvisto di falde acquifere, in strategica posizione nei confronti dei possedimenti dei [[Vitelli|Vitelli]] di [[Città di Castello]] e dei [[duchi di Urbino]].<br> La Villa, godibile residenza di agiato soggiorno, interessante ''convivio'' intellettuale di artisti e letterati della zona, ha una pianta rettangolare e tre piani. Il ''piano nobile'' è caratterizzato da un fastoso ''salone d'onore'', dalla camera da letto del [[cardinale]], da salotti, sale da ballo e per l'intrattenimento: assai gradevole il teatrino. Diversi vani furono decorati, nel [[1581]], dal pittore fiorentino [[Federico Zuccari|zuccaresco]] Salvio Savini che aveva già operato nel palazzo di [[Castiglione del Lago]] e di [[Città della Pieve]]. I suoi lavori sono interessanti anche per l'iconografia dei [[della Corgna]]: si possono vedere, infatti, i ritratti di [[Fulvio Giulio della Corgna|Fulvio]], di sua sorella Laura, del nipote Diomede che succedette agli zii nel [[marchese|marchesato]], di Ascanio II.<ref>Durante, p.69</ref> <br>
Nella residenza villeggiarono spesso i [[marchese|marchesi]] [[Castiglione del Lago|castiglionesi]] Diomede, Ascanio II e Fulvio II con i loro collaboratori, tra cui il segretario di corte [[Scipione Tolomei]] e il poeta ''bernesco'' [[Cesare Caporali]]. Ma fu proprio Fulvio II, ultimo duca del [[feudo]] [[pontefice|pontificio]], a vendere, nel [[1645]], il ''luogo di delizie'', agli Oddi-Baglioni.<ref>Abbozzo, p.13</ref><br>
La nobile famiglia [[Perugia|perugina]] lo mantenne fino al [[XIX secolo]], curò il parco all'inglese di 13 ettari, fece realizzare nuove ed amabili pertinenze: la limonaia, il ''bagno del cardinale'', il laghetto, le grotte.<br> Nel [[1893]] la Villa fu trasmessa all'antico suo giardiniere, Ferdinando Cesaroni, che volle mantenereconservare l'aspetto originario del complesso.<ref>Nicoletti, p.20</ref>
Negli anni Venti, poi, il nuovo proprietario, Luigi Parodi, invitò a soggiornare nella residenza artisti e letterati, quali [[Giuseppe Ungaretti]], [[Vincenzo Cardarelli]] e [[Ardengo Soffici]] che ne fecero un piacevole luogo di riunione di intellettuali.<br> In seguito, per lascito testamentario, la Villa fu della famiglia Monaco di Lapio che, a causa degli elevati costi per la manutenzione, la vendette, nel [[1996]], al [[Demanio]].<ref>Nicoletti, p.25</ref>
{{Vedi anche|Della Corgna|Fulvio Giulio della Corgna}}
==Note==