Grande opera: differenze tra le versioni

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Nella storia dell'opera italiana l'affermazione di questo genere, a partire dagli [[Anni 1870|anni '70]] dell'Ottocento, segnò la svolta verso una concezione teatrale più spettacolare, nella quale la [[scenografia]] e la [[coreografia]] acquistare un ruolo di primo piano.
 
Gli antecedenti storici affondano, oltre che nei lavori dei maestri francesi, in alcune opere francesi di compositori italiani, in seguito tradotte e adattate al gusto italiano, come ''[[La favoritaFavorita]]'' di [[Gaetano Donizetti|Donizetti]] e il ''[[Don Carlo]]'' di [[Giuseppe Verdi|Verdi]], la cui versione italiana comportò appunto la riduzione degli atti da 5 a 4 mediante il taglio dell'atto iniziale.
 
Le opere più rappresentative, composte in lingua italiana, si collocano nell'ottavo e nono decennio del secolo. La più famosa è l<nowiki>'</nowiki>''[[Aida (opera)|Aida]]'' di Verdi ([[1871]]), che non presenta tuttavia l'impianto monumentale tipico del genere, che ritroviamo invece nelle opere di [[Amilcare Ponchielli]] (''[[I Lituani]]'', ''[[La Gioconda (opera)|La Gioconda]]'' e soprattutto ''[[Il figliuol prodigo]]''), [[Carlos Gomez]] (''[[Il Guarany]]'') e [[Alberto Franchetti]] (''[[Asrael]]'', ''[[Cristoforo Colombo (opera)|Cristoforo Colombo]]'').