Britanni: differenze tra le versioni

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Nell'ambito delle guerre per la [[conquista della Gallia]], [[Gaio Giulio Cesare]] condusse due [[Spedizioni in|rapide incursioni]] in [[]], nel [[55 a.C.|55]] e nel [[54 a.C.]] Cesare stesso ne rende conto nel suo ''[[De bello Gallico]]''>Cesare, ''De bello Gallico'', de bello Gallico - IV|IV]], 20-35; [ de bello Gallico - V|V]], 1, 8-23. La testimonianza è inoltre integrata da quelle di [ Cassio]] (''Storia romana'', XXXIX, 50-53) e di []] (''Epitome della Storia romana'', I, 45).</> La prima spedizione (tarda estate del 55), che non raggiunse grandi risultati, fu più che altro una spedizione ricognitiva. Le truppe approdarono per mare sulla costa dell'odierno []]. La seconda invasione, quella del 54, ebbe maggior successo: Cesare impose sul trono il re amico [[]] e costrinse alla sottomissione il suo rivale, [[]], anche se il suo territorio non fu sottomesso.
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[[File:Troia|447|riquadrato|destra|vafanculo]</ref>
 
===La conquista romana===
[[File:Britain.south.peoples.Ptolemy.jpg|thumb|300px|Antiche popolazioni [[celti]]che della [[Britannia]] secondo [[Claudio Tolomeo]].]]
{{Vedi anche|Conquista della Britannia|Britannia (provincia romana)|Regni clienti di Roma in Britannia}}
 
I Britanni rimasero indipendenti sino al [[43]] d.C., quando l'imperatore [[Antica Roma|romano]] [[Claudio (imperatore romano)|Claudio]] lanciò l'invasione dell'isola, affidandola ad [[Aulo Plauzio]]. Il generale sconfisse [[Carataco]], re dei [[Catuvellauni]] e guida della resistenza anti-romana, e diede così inizio al dominio latino. In seguito, nuove spedizioni furono condotte da [[Publio Ostorio Scapula]] ([[47]]-[[51]]) e da [[Svetonio Paolino]] ([[60]]-[[61]]) (che affrontò e vinse l'indomita regina degli [[Iceni]], [[Boudicca]]) e da [[Gneo Giulio Agricola]], che conquistò le terre dei [[Briganti (popolo)|Briganti]] e sconfisse le tribù dell'odierna [[Scozia]]. I Romani occuparono l'area degli attuali [[Inghilterra]] e [[Galles]], erigendo a nord un ''[[Limes romano|limes]]'' fortificato: il [[Vallo di Adriano]] ([[122]]), in seguito spostato ancora più a nord ([[Vallo di Antonino]], [[142]]). Al di là del ''limes'' (nell'attuale [[Scozia]] e in Irlanda) rimasero sia tribù britanniche, sia i [[Pitti (popolo)|Pitti]].
 
[[File:Hadrian's Wall view near Greenhead.jpg|thumb|300px|left|I resti del [[Vallo di Adriano]]]]
Durante la dominazione romana, tra i Britanni l'influenza della lingua e della cultura [[lingua latina|latina]] penetrò profondamente soltanto nelle classi più elevate, mentre nel popolo continuava a preservarsi la tradizione [[celti]]ca: alla cessazione del controllo romano della [[Gran Bretagna]] (fine [[IV secolo|IV]]-inizio [[V secolo]]) l'identità etnica e linguistica dei Celti era ancora viva, e sopravvisse a lungo anche alle successive invasioni [[germani]]che. La dominazione romana, e in particolare la concessione della [[cittadinanza romana]] a vasti strati di popolazione autoctona, generò tuttavia un livello di identificazione etnico-culturale misto: quello dei [[Romano-Britanni]], in seguito riassorbiti dal dominante elemento celtico o indotti dalle invasioni anglosassoni alla fuga verso le regioni più romanizzate del continente europeo.
 
===La conquista anglosassone===
{{vedi anche|Britannia nel V e VI secolo}}
La [[Britannia (provincia romana)|dominazione romana in Britannia]] terminò agli inizi del [[V secolo]], quando le [[legione romana|legioni]] lasciarono l'isola ([[410]] circa), abbandonandola in balia degli [[invasioni barbariche|invasori]] [[sassoni]], [[juti]] e [[angli]]. Iniziava così il periodo anglosassone, che sarebbe a sua volta terminato nel [[1066]] con la [[conquista normanna dell'Inghilterra|conquista normanna]]. Con l'arrivo degli invasori [[anglosassoni]], parte dei [[Celti]] britannici migrò nella regione dell'[[Armorica]] (l'odierna [[Bretagna]]). Era iniziato il [[Medio Evo inglese (V-XVI secolo)|Medio Evo inglese]].
 
Dalla fusione dei tre elementi (celtico, latino e germanico) si sarebbero formate, in questo periodo, le moderne popolazioni di [[Gran Bretagna]] e [[Irlanda]] (anche se la seconda delle [[Isole britanniche]] aveva subito un'influenza soltanto indiretta dell'elemento latino, questa era stata tuttavia decisiva specie in campo culturale, attraverso il processo di [[cristianizzazione]]). Gli unici popoli moderni eredi diretti degli antichi [[Celti]] sono proprio quelli delle Isole britanniche<ref>Presso gli abitanti della [[Bretagna]] francese la sopravvivenza di una [[lingua bretone|lingua celtica]] è dovuta agli insediamenti secondari di elementi provenienti proprio dalla [[Gran Bretagna]] ([[V secolo|V]]-[[VII secolo]]), e non da una sopravvivenza dei [[Galli]] autoctoni.</ref>, che avrebbero conservato ininterrotta la tradizione linguistica dando origine alle [[lingue celtiche insulari]], nei due rami [[Lingue goideliche|goidelico]] e [[lingue brittoniche|brittonico]].
 
===La ripresa altomedievale (VI-X secolo)===