Universitas Casalium: differenze tra le versioni

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{{C||= Storia|novembre 2013}}=
Verso la metà del [[X secolo]] la situazione militare e politica divenne molto precaria. A causa del venir meno dell'autorità dell'[[Impero romano]] la valle del [[Crati]] e la città di [[Cosenza]] vennero sottoposte a continue invasioni saracene e incursioni [[Longobardi|longobarde]].
 
== Abulcasimo ==
Verso la fine del IX secolo, la città di [[Cosenza]] subì diverse incursioni saracene. La città venne quasi completamente distrutta e molti cosentini si trasferirono sulle colline che circondano Cosenza. Nacquero i casali, distinti in casali del Manco e casali del Destro, a seconda della posizione rispetto alla valle attraversata del fiume [[Crati]]. I casali si unirono nella Universitas Casalium, con la città di Cosenza che svolgeva il ruolo di capitale.
Intorno all'anno [[975]], l'[[Emiro Abulcasimo]] invase la valle del [[Crati]]. Attaccò la città di [[Cosenza]] per depredarla, la incendiò e la lasciò bruciare per diversi giorni. Intorno agli anni [[985]] e [[986]], l'emiro si accinse ad invadere nuovamente la valle del crati. I cosentini, consapevoli della ferocia dell'Emiro, abbandonarono in massa la città di [[Cosenza]] cercando per la seconda volta la salvezza sui monti presilani. La città che contava 120 000 abitanti venne ridotta ad un cumulo di macerie. Molti cosentini si trasferirono definitivamente sulle colline che circondano Cosenza. Nacquero i casali, che come una corona circondano la città, distinti in casali del Manco e casali del Destro, a seconda della posizione rispetto alla valle attraversata del fiume [[Crati]].
 
== I Normanni ==
Nel [[1050]] la [[Calabria]] fu sottomessa da [[Roberto il Guiscardo]], re dei [[Normanni]], con l'aiuto del [[Papa]]. Quando 7 anni dopo mortì il fratello [[Umfredo]] usurpò la contea di puglia, ottendendo nel [[1059]] dal Papa Niccolo II l'investitura di "Dux Apuliae et Calabrie". Il suo successore fu Ruggero II. Questi suddivise il territorio in 21 baglive, cioè degli uffici periferici per la riscossione delle imposte e la raccolta delle collette per i regnati.
 
== La nascita della Universitas ==
Nello stesso periodo, i casali si unirono nella Universitas Casalium, con la città di Cosenza che svolgeva il ruolo di capitale. La Universitas era l'ente territoriale finalizzata alla giurisdizione e la gestione comune dei territori della sila. Territori dai quali una gran parte della popolazione ricavava i mezzi di sussistenza. Le terre erano erano disponibili all'uso comune delle popolazioni locali dei casali e di cosenza. La direzione della Universitas era formata dei rappresentanti degli abitanti dei casali e della città di cosenza. I magistrati che venivano eletti dal consiglio erano 4, di cui due rappresentavano gli interessi dei casali e due quelli dei cosentini. Le riunioni del Consiglio si tenevano nella chiesa madre di Cosenza, non solo perchè l'università non aveva una sede propria, ma anche perchè l'Università si poneva sotto il protettorato dell'autorità ecclesiastica riconosciuta importante e rappresentativa. Compito importante di questo consiglio era quello di provvedere ai bisogni comuni e soprattutto di difendere i cittadini agli abusi dello Stato e del Baglivo della Sila. Furono molti allora i tentativi d'infeudazione di territori della sila da parte dei potenti feudatari confinanti e di privati che spesso con l'aiuto di funzionari regi corrotti cercavano di abolire i diritti civici in questi territori con i benefici e le concessioni di cui godeva l'universitas casalium, per istituire su questi territori formalmente demaniali, difese private, vietate tutti e difese con le armi se necessario. Le conquiste normanne vennero minacciate dalla dilagante potenza sveva. Sconfitto Tancredi, ultimo dei normanni, i casalesi temettero rappresaglie da parte sveva ed allora, nel 1196, inviarono presso la corte di palermo, l'abate [[Gioacchino da Fiore]], al quale i normanni avevano permesso di fondare dei monasteri, per ottenere il riconoscimento dei diritti acquisiti. Il re [[Enrico VI]], grazie all'intercessione della moglie Costanza, riconobbe i diritti.
 
== Bibliografia ==
* I luoghi, la storia, le opere, i giorni di un paese presilano: Pedace. - Scuola Media Statale Pedace - Ottobre 1987, pag. 67-71