Fortezza Medicea (Arezzo): differenze tra le versioni

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Di certo si sa che nel [[1319]], durante i lavori di fortificazione della città, fu costruito il Cassero di San Donato, che subì gravi danni a causa delle rivolte cittadine contro il Vescovo [[Guido Tarlati]] e che nel [[1343]] gli aretini demolirono la fortezza, poi ricostruita nel [[1344]], e che tra il [[1384]] e il [[1398]] la fortezza fu nuovamente demolita (questa volta dai francesi) e ricostruita dai [[Firenze|fiorentini]], nel frattempo divenuti padroni della città.
 
Durante la rivolta del [[1502]] contro il dominio fiorentino gli aretini cercarono di abbattere la fortezza. La Repubblica di Firenze diede ordine però di ricostruirla secondo i principi della [[fortificazione alla moderna]], affidando i lavori a [[Giuliano da Sangallo|Giuliano]] e [[Antonio da Sangallo il Vecchio|Antonio da Sangallo]]. Questa fortezza (a forma [[trapezioTrapezio (geometria)|trapezoidale]] e non pentagonale come l'attuale, di cui sono ancora visibili i balurdi del ''Ponte di Soccorso'' e della ''Chiesa'' sul fianco orientale, nonché alcuni tratti di cortina) venne però danneggiata intorno al [[1530]].
 
L'attuale fortificazione è quella fatta costruire, rispettando in parte i disegni originali di [[Giuliano da Sangallo|Giuliano]] e di [[Antonio da Sangallo il Vecchio|Antonio da Sangallo]], tra il [[1538]] e il [[1560]] per ordine di [[Cosimo I de' Medici]].