Ennio Mummolo: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 585
|Attività = generalemilitare
|Epoca = 500
|Nazionalità = romano
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Figlio di [[Peonio]], conte di [[Auxerre]], duca di [[Avignone]] era un [[patrizio (titolo)|patrizio]] [[Franchi|franco]] che servì sotto il re [[Gontrano]].
 
Peonio inviò il figlio presso Gontrano con dei doni, per garantirsi la riconferma come conte, ma Mummolo usò questi doni per richiedere la carica di conte per sé stesso, cosa che ottenne. Mummolo divenne importante in [[Gallia]] durante la prima invasione [[Longobardi|longobarda]]. Il patrizio Amato morì in battaglia e fu sostituito da Mummolo come generalecomandante in capo.
 
Fu nelle guerre contro i Longobardi che Mummolo si distinse come stratega di doti non comuni nella Gallia contemporanea. I Longobardi si trovavano allora in un interregno noto come il [[Periodo dei Duchi]] e tre dei loro duchi, [[Zaban]] di [[Pavia]], Amo e Rodano, invasero la [[Provenza]] e furono scacciati da Mummolo ed inseguiti fino in [[Italia]]. La sua prima vittoria fu tattica presso [[Embrun]]. Questa fu seguita da una sconfitta contro alcune milizie [[Sassoni]] che avevano accompagnato i Longobardi a [[Estoublon]]. L'esercito sassone principale, in ogni caso, scelse la pace. Quando però i Sassoni giunsero al [[Rodano (fiume)|Rodano]], fu negato loro il passaggio, e furono fermati da Mummolo. I [[Sassoni]] pagarono un alto prezzo in [[oro]] e fu concesso infine loro il permesso di passare.
 
Dopo le guerre con i Longobardi, Mummolo andò in soccorso del re di [[Austrasia]], [[Sigeberto I]], contro il re di [[Soissons]], [[Chilperico I]]. Riconquistò con successo [[Tours]] e [[Poitiers]]. Si scontrò allora con [[Desiderio di Aquitania]], primo generalecomandante di Chilperico, e lo sconfisse in battaglia. Da quel momento fu riconosciuto come il miglior generalecomandante della Gallia. Si unì al duca ribelle [[Gontrano Bosone]] ed inizialmente sostenne [[Gundowald]] come pretendente al trono di [[Elenco di duchi d'Aquitania|Aquitania]] contro Gontrano, ma abbandonò la causa di Gundovaldo e si riunì a Gontrano contro l'insurrezione. Sabotò le navi dei ribelli nel tentativo di affondarle nel Rodano, ma Gontrano Bosone raggiunse [[Avignone]], dove Mummolo era accampato, e la assediò. All'assedio di Avignone, Mummolo mostrò grande conoscenza tattica, deviando l'acqua del fiume in un fossato e scavando buche nel letto del fossato per renderlo non traversabile dalle forze assedianti. Il nipote di Gontrano, [[Childeberto II]], inviò un esercito che liberò Avignone e salvò Mummolo.
 
[[Gregorio di Tours]] accusò Mummolo di aver assoggettato molti [[Franchi]] che fino ad allora erano stati esenti da tassazione. Durante le guerre contro Chilperico, Mummolo fu avversato dalla regina [[Fredegonda]], che lo ritenne responsabile della morte di suo figlio Teodorico e lo accusò di stregoneria. Fu infine catturato durante una ribellione e condannato a morte da Gontrano. Lasciò un grande tesoro, che fu successivamente saccheggiato, dato che i membri della sua famiglia erano stati arrestati dagli uomini del re.