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{{nota disambigua|il significato esteso del termine|[[Sperimentazione animale]]}}
[[File:Frog vivisection.jpg|thumb|right|200px|Corpo dissezionato di una rana viva anestetizzata utilizzato a fini didattici.]]
 
LaCon '''vivisezione''' (dal latino ''vivus -a -um'', vivo, e ''sectio -onis'', taglio) èsi unintende in senso restrittivo<ref>{{Cita web|url = http://www.treccani.it/vocabolario/vivisezione/ |titolo = vivisezióne |autore = |wkautore = |opera = [[Vocabolario Treccani]] |editore = [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]] |data = |citazione = Termine che, secondo un’accezione restrittiva, aderente all’etimo, designa ogni atto operatorio su animali vivi, svegli o in anestesia totale o parziale, privo di finalità terapeutiche ma tendente a promuovere, attraverso il metodo sperimentale, lo sviluppo delle scienze biologiche, o a integrare l’attività didattica o l’addestramento a particolari tecniche chirurgiche, o, più raramente, a fornire responsi diagnostici. |accesso = 04-12-2013}}</ref> e generalmente in ambito specialistico il metodo di studio e ricerca consistente in operazioni di [[dissezione (anatomia)|dissezione]] effettuate su [[Animalia|animali]] vivi.
 
== Definizione ==
{{Vedi anche|Sperimentazione animale}}
Storicamente, il termine ''vivisezione'' (dal latino ''vivus -a -um'', vivo, e ''sectio'' -''onis'', taglio) si riferisce agli esperimenti compiuti nei secoli passati e in particolare alle metodologie di studio diffuse nei secoli XVII-XIX, consistenti in operazioni di dissezione praticate su animali (mammiferi, uccelli, rettili, anfibi, pesci) vivi e spesso [[Stato di coscienza|coscienti]]. Oggi il termine ''vivisezione'' vieneindica spesso impropriamente usato da chi contesta laper [[sperimentazione animalesineddoche]] (detti anche ''antivivisezionisti'') per indicare, perla [[sineddochesperimentazione animale]], la stessa. Inoltre, il termine ''vivisezione'' viene talvoltavenendo usatoutilizzato in questo senso anche dai media<ref>
Ad esempio, inIn occasione della nuova direttiva dell'Unione Europea sulla sperimentazione animale approvata nel 2010, alcuni quotidiani e TG televisivi hanno dato spazio alla notizia usando anche il termine ''vivisezione'' (ad esempio [http://www.repubblica.it/cronaca/2010/09/09/news/vivisezione-6888071/ ''La Repubblica''] o il [http://www.youtube.com/watch?v=Gw7YodebNvA TG3]).</ref>
oe in documentiatti politicilegislativi<ref>Ad esempio consultare la [http://www.comune.sp.it/export/sites/SPEZIAnet/ilcomune/consiglio_comunale/atti_consiliari/2011/Mozione_59-2011.pdf mozione 59/2011 del Comune di La Spezia], dove più volte appare il termine ''vivisezione''.</ref> ed essendo indicato come sinonimo di sperimentazione animale anche su enciclopedie e dizionari.
Anche su alcune enciclopedie e dizionari il termine ''vivisezione'' viene indicato come sinonimo di sperimentazione animale, adAd esempio, nell<nowiki>'</nowiki>''[[Enciclopedia Britannica]]'', alla voce ''vivisezione'' si legge: «operazione su un animale vivo per scopi sperimentali o terapeutici; più in generale, qualsiasi esperimento su animali vivi».<ref>Encyclopædia Britannica Online, [http://www.britannica.com/EBchecked/topic/631461/vivisection vivisection]. Anche: [[Encyclopedia Americana]]: Vivisezione: il termine si applica ad ogni tipo di sperimentazione sugli animali, che questi vengano sezionati o no. (Cit. in: Croce Pietro, ''Vivisezione o scienza'', Calderini, 2000, pag. 11). Dizionario De Mauro (ed. Paravia): Vivisezione: Dissezione anatomica di animali vivi effettuata a scopo di studio e sperimentazione | estens., qualunque tipo di sperimentazione effettuata su animali di laboratorio che induca alterazioni a livello anatomico o funzionale, come l’esposizione a radiazioni, l’inoculazione di sostanze chimiche, di gas, ecc. Dizionario Treccani.it: Vivisezione: Termine che, secondo un’accezione restrittiva, aderente all’etimo, designa ogni atto operatorio su animali vivi, svegli o in anestesia totale o parziale, privo di finalità terapeutiche ma tendente a promuovere, attraverso il metodo sperimentale, lo sviluppo delle scienze biologiche, o a integrare l’attività didattica o l’addestramento a particolari tecniche chirurgiche, o, più raramente, a fornire responsi diagnostici. Con sign. più ampio, il termine viene riferito – almeno ai fini dell’interpretazione giuridica ed etica – a tutte quelle modalità di sperimentazione, non necessariamente cruente, che inducano lesioni o alterazioni anatomiche e funzionali (ed eventualmente la morte) negli animali di laboratorio (generalmente mammiferi), come ustioni, inoculazione di sostanze chimiche, esposizione a gas tossici o ad alte energie (radiante, elettrica, di altra natura), soffocamento, annegamento, traumi varî.</ref>.
InPur ambientediffusa anche in ambito scientifico,<ref>{{Cita libro |titolo = La questione animale |autore = Stefano Cagno |curatore = [[Luigi Lombardi Vallauri]] |url = https://www.giuffre.it/58382/INDICE_632121.pdf |opera = Trattato di biodiritto |editore = [[Giuffrè Editore]] |anno = 2012 |volume = VI |capitolo = 16, Antivisezionismo scientifico |pp = 219-232 |ISBN = 9788814164484 |accesso = 04-12-2013 }}</ref> nella vasta parte delle pubblicazioni invecespecialistiche questola interscambiosineddoche tra i due termini ''vivisezione'' e ''sperimentazione animale'' non viene riconosciuto ericonosciuta, vengonovenendo utilizzate esclusivamente le locuzioni ''sperimentazione animale'', ''ricerca animale'' o ''ricerca in vivo'', cheper esprimonoesprimere l'ampio insieme di esperimenti oggi condotti con l'ausilio di modelli animali e che non implicano necessariamente interventi chirurgici, altre lesioni o dolore.
 
== Cenni storici ==
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Il termine ''vivisezione'' fu coniato nel [[Settecento]], ma tale metodo risale a molti secoli prima, essendo infatti praticato già dai medici antichi. Questi esperimenti si conducevano anche nel [[Cinquecento]], dopo la riscoperta delle ricerche anatomiche di [[Galeno]], ma solo dalla seconda metà del [[Seicento]], insieme all'intensa ricerca fisiologica e anatomica di quest'epoca, vi fu un più assiduo uso di osservazioni su animali vivi sezionati, con una ricerca imperniata soprattutto sullo sviluppo della problematica di [[William Harvey]], che nella prima metà del secolo aveva scoperto la [[circolazione sanguigna]] e la funzione del [[cuore]] tramite vivisezioni su un gran numero di animali. È in questo periodo che si diffondono le idee [[Meccanicismo|meccaniciste]] del filosofo [[Cartesio]], con la teoria dell'animale-macchina, secondo cui le manifestazioni di dolore dell'animale non sono che risposte a stimoli.
 
Non tutti gli scienziati dell'epoca, però, seppur fondamentalmente meccanicisti, credevano all'insensibilità dell'animale. Il fisico e chimico [[Robert Boyle]] giustificava la propria attività sugli animali su un più classico piano teologico, attenendosi all'idea che Dio avesse affidato il creato all'uomo perché lo amministrasse e se ne servisse, ammettendo però che gli animali provano dolore e rifiutando le idee di Cartesio.<ref name="Erica Joy"/>. [[Robert Hooke]], proprio in una lettera a Boyle del novembre [[1664]], manifestò la sua incapacità di rimanere indifferente alle sofferenze degli animali usati negli esperimenti rifiutandosi di sottoporre a torture ancora altri animali e suggerendo che si sarebbe dovuta almeno trovare una maniera di anestetizzarli, anche se riconosceva che nessun [[oppiaceo]] sarebbe stato sufficiente<ref name="Erica Joy">Erica Joy Mannucci, ''La cena di Pitagora'', Carocci Editore, 2008.</ref>. Hooke inoltre riteneva che la vivisezione causasse un tale violento disordine nel fenomeno naturale osservato da rendere incerta la validità delle osservazioni stesse, preferendo pertanto il lavoro al microscopio.<ref>Robert Hooke, ''Micrographia'', Osservazione 43. Cit. in Erica Joy Mannucci, ''La cena di Pitagora'', Carocci Editore, 2008.</ref>. L'olandese [[Frederik Ruysch]], studioso del [[sistema linfatico]], abbandonò del tutto la vivisezione.<ref name="Erica Joy"/>.
 
In Inghilterra la vivisezione conobbe un declino tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento, durante il quale sia in Francia che in Inghilterra si formò un riconoscibile filone antivivisezionista.<ref name="Erica Joy"/>.
 
== La pratica della vivisezione ==
 
Scopo della vivisezione è quello di investigare aspetti della biologia animale studiabili con un organismo in vita.
 
== Note ==