Torre Solferino: differenze tra le versioni

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==Cenni storici==
Il progetto presentato dall'architetto [[Gualtiero Casalegno]] nel 1949 fu il frutto di uno studio sulla base di progetti presentati per il concorso bandito nel 1946 dal Comune di Torino per la risistemazione urbanistica di [[Piazza Solferino (Torino)|piazza Solferino]], a seguito del bombardamento occorso all'isolato compreso tra [[via Pietro Micca]] e via Santa Teresa. La giuria composta da eminenti figure di esperti torinesi, tra cui [[Gino Levi-Montalcini]] ed Eugenio Mollino, non assegnò il primo premio, ma soltanto il secondo e il terzo, rispettivamente al progetto del duo Bordogna-Psacharopulo<ref>Il progetto prevedeva una piazza rettangolare interamente porticata con un grattacielo di ben 20 piani all'imbocco di via Botero.</ref> e ad [[Annibale Rigotti]].<ref>Il progetto di [[Annibale Rigotti]] (a cui partecipò anche il figlio Giorgio) prevedeva una piazza analoga al progetto di Bordogna-Psacharopulo ma con un edificio di soli 9 piani.</ref>
 
I progetti furono comunque acquistati dal [[Comune di Torino]] e consentirono all'amministrazione municipale di definire il nuovo piano regolatore dell'area con l'affidamento dei lavori a Gualtiero Casalegno che, nello stesso periodo era impegnato in altri progetti tra cui il singolare palazzo curvilineo di corso Massimo d'Azeglio 76 e la nuova sede amministrativa delle [[Cartiere Burgo]] in corso Matteotti.<ref>Fino al 1955 gli uffici delle Cartiere Burgo ebbero sede presso il prestigioso ''[[Palazzo Ceriana]]'', in [[Piazza Solferino (Torino)|piazza Solferino]].</ref>
Nell'androne di ingresso del palazzo è presente una grande fotografia che raffigura il palazzo precedente, subito dopo i bombardamenti .
 
[[File:DettaglioTorreSolferino1.jpg|230px|thumbnail|sinistra|Il portico sottostante visto da via Pietro Micca.]]