Scrittrice: differenze tra le versioni

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Il termine '''scrittrice''' è il femminile del termine "[[scrittore]]".
Per molti secoli la cultura letteraria fu considerata un'esclusiva maschile con l'ammissione di rarissime eccezioni.<ref>Ne è segno l'uso di pseudonomi maschili soprattutto nel primo ottocento</ref> Nell'ambito degli studi letterari l'idea che il contributo delle scrittrici vada considerato come un genere autonomo si è affermato ormai da un periodo relativamente lungo.<ref>In Inghilterra George Ballard (''Memoirs of Several Ladies of Great Britain Who Have Been Celebrated for their Writing or Skill in the Learned Languages, Arts, and Sciences (1752'') Memorie di parecchie signore di Gran Bretagna che sono state celebrate per le loro abilità di scrittura o nelle lingue ecc.) e John Duncombe (''Feminiad'', un catalogo delle donne scrittrici) danno un largo spazio alle scrittrici</ref>
Ma sono state le stesse donne scritticiscrittrici a rintracciare "tradizione donna". [[Mary Scott]]<ref>The Advocate Femminile: (1774)</ref> scrive una delle opere più conosciute del XVIII secolo, periodo che ha visto una rapida crescita della pubblicazione delle donne.
Nel XX secolo spicca la figura di Virginia Woolf<ref>Una stanza tutta per sé (1929)</ref>