Madonna col Bambino: differenze tra le versioni

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==Storia==
Il tema della Madonna col Bambino è tra i più antichi dell'arte cristiana e venne codificato nel medioevo in area bizantina: la Madonna rappresentava la Chiesa, e Gesù, vestito come un piccolo filosofo antico, il suo fondatore. I vari rapporti tra madre e figlio non erano quindi legati all'intento di rappresentare una scena realistica, ma simbolica. Ad esempio la Madonna che indica il figlio era chiamata "[[Odigitria]]", e simboleggiava la Chiesa che indicava la strada della Salvezza attraverso Cristo. Altri tipi di composizioni bizantine sono la [[Nikopoia]], in trono e frontale, o la [[Glykophilousa]], che bacia dolcemente il figlio, la [[Galaktotrophousa]], che lo allatta, ecc.
 
In Italia i modelli bizantini vennero gradualmente stemperati, nel corso del Due e Trecento, in scene più naturalistiche e moderne. Importante fu il contributo degli [[ordini mendicanti]], desiderosi di immagini in cui il fedele potesse identificarsi, riconoscere il proprio mondo e pregarei propri sentimenti, pregando così con maggior fervore, secondo le pratiche dottrinali da essi promosse. AllaIn tradizionaleToscana, con la generazione di ''[[MaestàCimabue]] (arte)|Maestàe [[Duccio di Buonisegna]]'', lail MadonnaBambino ininizia trono,ad siesempio andòad affiancandoessere larappresentato tipologiacon dellale ''[[Madonnatunichette dell'Umiltà]]''dei lattanti, sedutaanzichè sucon unla cuscinotoga indei terra:filosofi, unaanche Madonnase poverasi edeve umileaspettare simboleggiavala unagenrazione Chiesasuccessiva dalle(soprattutto coi fratelli [[Lorenzetti]]) perché Gesù si atteggi più realisticamente come un caratteristichevero affinibambino.
 
Alla tradizionale ''[[Maestà (arte)|Maestà]]'', la Madonna in trono, si andò inoltre affiancando la tipologia della ''[[Madonna dell'Umiltà]]'', seduta su un cuscino in terra: una Madonna povera e umile simboleggiava una Chiesa dalle caratteristiche affini.

Nel corso del Trecento, soprattutto a [[scuola senese|Siena]], i modelli bizantini vengono dunque sviluppati sempre più sviluppati inverso qualcosa di diverso, fino ad avere immagini in cui i bambini sono effettivamente dei neonati, le madri affettuose come quelle vere. Si può portare ad esempio la ''[[Madonna di Vico l'Abate]]'' o la ''[[Madonna del Latte (Ambrogio Lorenzetti)|Madonna del Latte]]'' di [[Ambrogio Lorenzetti]], nelle quali il Bambino non ha nessun attributo o atteggiamento divino.
 
Pur senza perdere d'occhio gli aspetti dottrinali, è su diversi dosaggi di idealizzazione e naturalismo che il soggetto si sviluppò nei secoli successivi. La grande devozione attorno alle figure di Maria e di Gesù Bambino fecero sì che il tema venisse sempre trattato con deferenza e mai con realismo acuto, almeno fino allo spirito dissacrante di [[Caravaggio]].