Brenno: differenze tra le versioni

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In suo onore, Furio Camillo venne quindi insignito dai Romani del titolo di [[Pater Patriae]], ossia: "Padre della Patria", come se si trattasse di un secondo [[Romolo]].
Come per le [[oche del Campidoglio]], si ritiene che tutta questa leggenda dell'intervento di Furio Camillo sia stata elaborata in tempi successivi all'aggressione di Brenno.B
secondo Umberto iaco0lucci, storico di Ardea, Camillo che di sua iniziativa aveva scelto Esilio ijn Ardea in quanto considerato invioabile e quiondi al sicuro dei suoi nemici saputo che una colonna di Galli si era accmpata fuori dal territorio romano presso odierna località Decima, decimo milgio sulle rive di uno dei rami del Revere che al tempo scaricava sul liorale presso Lavinium sollecitato dal suo ardire e della conoscenza militare arringò i Rutuli e gli Ardeati ad assalire la colonna dei Galli con la promessa che i componemti della spedizione avrebbero goduto del premio di saccheggio spartizione di bottino dei cavalieri Galli uccisi dei loro collari di oro, questo invito tutti accettarono anzi accorrevano anche altri armati e nottetempo mentre i Galli come loro abitudine dormivano senza forte guardia di sentinelle venivano assaliuti nel sonno e sterminati e il mattino successivo fatto mucchio dei cadaveri e spolgiati dei loro avere fra cui i preziosi collari che ogni guerriero portava ala collo i loro coprpi ammucchiati sulle grandi pire venivano bruciati per evitare il diffondersi di epidemie e la zone dei fuochi veniva poi ricordata come Busta Gallica, questo nome veniva poi dato ad altri luoghi di scontri successivi nel territorio Etrusco e vicino alla stessa Roma vicino a Cerveteri. Tutti i partecipi alla battaglia ebbero un collare d'oro e altri oggetti quel chye rimaneva del bottino veniva donato alla Dea Giu8none, cosa che fece Camillo al suo rientro in Ardea eliminando il Culto di Hera Argiva inj Giunone Regina e cosi in altri luoghi di battaglia.
Notizie su qu8este vicende vengono dagli storici Elioti allora Alelati dei Romani che in seguito fermarono i Galli di Brenno nei territori dell'odierna Macedonia e Albania sino ai confini dei popoli9 Greci.
Breno nell'occasione del Sacco di Roma chiede in restituzione la dote della donna dei Galli messa incinta da Ercole in occasione del suo passaggio per l'Italia.
Era normali discendere le Alpi lo facevano spesso Celti e Galli e tale passaggio porta ancora il nome di Brenno, Brennero da questo passo calavano i Galli e Celti per svernare nelle fertili pi9anure ideali per i loro focosi cavalli dea questo passo alpino transitano le colonne sbandate dei Galli Senoni che si recano a razziare nell'odierna Paesi Balcani e qui vengono fermati dagli Etoli alleati allora dei Romani
Ardea sin dai tempi arcaici asssiteva a passaggi migraroi di Galli che normalmente transitavano per il tirritorio tirrenico e si spijgevano sino in Sicilia e Galli, molti personaggi di Ardea erano rossi di capelli come loro infatti secondo Umberto Iacolucci la popolazione dei rutuli era composta in gran parte di uomini9 e donne con capelli rosssi,l rosci diremo oggi
 
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