Angelotto Fosco: differenze tra le versioni

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Il 30 maggio 1417 il concilio proclamò la sede vacante, il 26 luglio 1417 depose e scomunicò l'antipapa Benedetto XIII e l'11 novembre elesse papa il cardinale Oddone Colonna che assunse il nome di [[Martino V]]. I festeggiamenti per l'incoronazione di Martino V avvenuta il 21 novembre furono organizzati dal de Fuschis che per conto della curia dovette chiedere in prestito 1.000 fiorini a Bartolomeo Bardi, rappresentante al concilio della banca Bardi-Medici di Firenze<ref name="test1" />.
 
Il papa Martino V era ancora a Costanza quando, per la fedeltà dimostrata e per i servigi resi, il 4 febbraio [[1418]] nominò il de Fuschis vescovo di [[Diocesi di Anagni-Alatri|Anagni]] ed il 14 febbraio gli concesse la commenda del monastero di S. Maria della Gloria di Anagni; la consacrazione fu effettuata il 20 novembre dal papa in persona ed avvenne a Mantova, durante il viaggio di ritorno a Roma. Il de Fuschis rimase però presso la curia come cubiculario e chierico di camera interessandosi delle annate<ref name="test1" />.
 
Una delle prime preoccupazioni del nuovo pontefice Martino V fu quella di ristabilire la sede papale a Roma e di ricostruire lo stato pontificio. Per tale motivo nell'agosto del 1418, il papa inviò il nipote Antonio Colonna a Napoli, latore di una bolla di “amicizia” con la quale prometteva di riconoscere alla regina [[Giovanna II di Napoli|Giovanna II]] i suoi diritti sul [[regno di Napoli]] a suggello di una reciproca politica di sostegno. Il 24 gennaio 1419, la regina Giovanna II ottenne l'investitura papale. Il papa ottenne così da Giovanna II la restituzione di Benevento alla Santa Sede e l'investitura dei ducati di Amalfi, di Venosa e la promessa del principato di Salerno per il fratello Giordano. Il 3 agosto 1419, Giovanna II, tenendo fede alla promessa fatta, conferì a Giordano Colonna, fratello del pontefice Martino V, i ducati di Amalfi, Castellammare di Stabia, Venosa e tutti i diritti sulla città de' La Cava, mentre furono pro parte assegnati all'altro fratello Lorenzo Onofrio (padre di Antonio) ed al vescovo di Anagni Angelotto de Fuschis tutti i diritti sul ''castrum civitatis'' [[Cava de' Tirreni|Cavae]]<ref name="test1" />.