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A partire dal [[XII secolo]] la [[Repubblica di Venezia]] cominciò a insediare nelle principali [[Colonia (insediamento)|colonie d'oltremare]] dei ''baili'': governatori che univano alla funzione di magistrati delle comunità mercantili quelle di [[Ambasciatore|ambasciatori residenti]] presso le varie [[Corte regia|corti]] orientali. I baili fungevano inoltre da sovrintendenti alle attività delle colonie minori, rette da [[Console (storia medievale)|consoli]], e avevano autorità su tutti i cittadini veneziani presenti nella regione cui erano preposti.
 
Dopo la [[Assedio di Costantinopoli (1204)|conquista di Costantinopoli]] nel [[1204]] tutti i baili vennero sottoposti all'autorità del ''[[Podestà]]'' ivi residente, sino alla [[Riconquista di Costantinopoli (1261)|riconquista bizantina]] nel [[1261]]. Dopo il [[1277]] a capo della ricostituita colonia nella capitale orientale venne posto un funzionario con il titolo di '''Bailo di Costantinopoli''', al quale, a partire dal [[1322]], venne assegnata giurisdizione su tutto l'Oriente, esattamente come in precedenza al Podestà. La carica di Bailo era la più importante all'estero per la Serenissima, la quale basava tutta la sua ricchezza sui traffici con l'Oriente.
 
Il Bailo doveva essere eletto dal [[Maggior Consiglio]] e doveva avere più di venticinque anni. Il suo mandato, all'inizio biennale, divenne annuale dopo l'avvento dei Turchi per ridiventare biennale nel 1479 e, infine, triennale dal 1503. Il Bailo veniva assistito da un ristretto ''Consiglio dei Dodeci'' e da un Gran Consiglio. Del primo facevano parte 12 nobili residenti in città e prendeva decisioni soprattutto su vertenze commerciali. Del secondo facevano parte tutti i residenti sopra i 18 anni e veniva convocato per decisioni di carattere più generale.
Con l'espansione dell'[[Impero Ottomano]] il ruolo dei baili minori venne progressivamente meno, portando alla loro sostituzione con consoli ordinari. La carica di Bailo di Costantinopoli sopravvisse tuttavia sino alla [[Caduta della Repubblica di Venezia|caduta della Repubblica]] nel [[1797]].
 
Della sua corte faceva parte un ''dragomanno'' ([[interprete]]), un medico (di solito [[ebreo]]), un sacerdote, un notaio, due ''ponderatori'' (che pesavano le merci), doganieri, banditori e altra servitù. I dragomanni venivano spesso arruolati in [[Istria]] perché già padroneggiavano la lingua slava ed esano più portati ad imparare il turco e l'arabo.
 
La presenza della colonia veneziana a Costantinopoli era sgradita ai turchi, e per la presenza del Bailo e per l'esenzione dei mercanti dai dazi, la Serenissima versava al Sultano 10000 ducati all'anno. Questo pagamento fu abolito nel 1482, ma da allora furono introdotti i dazi sulle importazioni veneziane. Solo nel 1575 il Bailo fu ufficialmente riconosciuto dagli ottomani come ambasciatore della Repubblica di Venezia. Fino ad allora era stato considerato solo il capo della colonia.
 
Con l'espansione dell'[[Impero Ottomano]] il ruolo dei baili minori venne progressivamente meno, portando alla loro sostituzione con consoli ordinari. La carica di Bailo di Costantinopoli sopravvisse tuttaviainvece sino alla [[Caduta della Repubblica di Venezia|caduta della Repubblica]] nel [[1797]].
 
==Balivi moderni==