Chamacoco: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 20:
== Cenni storici ==
I Chamacoco sono menzionati per la prima volta in un documento del 1795. I primi contatti stabili con i bianchi sono avvenuti a partire dagli anni ’80 del XIX secolo. Un punto di svolta nei contatti tra i Chamacoco e la civiltà occidentale è dovuto all’esploratore e fotografo italiano Guido Boggiani, che alla fine del secolo diede inizio agli studi linguistici ed antropologici su questa etnia e fondò Puerto 14 de Mayo e Puerto Esperanza, prima di essere ucciso dai Chamacoco durante una spedizione nel Chaco.<ref name=Ciucci> Ciucci, Luca 2013. [http://linguistica.sns.it/QLL/QLL13.htm Chamacoco: breve profilo antropologico e linguistico.] Quaderni del Laboratorio di Linguistica della Scuola Normale Superiore n.s. 12 </ref>
 
Anticamente i Chamacoco erano divisi in due gruppi in lotta tra loro, Chamacoco mansos e Chamacoco bravos. Mentre i primi entrarono in contatto con i bianchi e corrispondono agli attuali Ebitoso, i secondi, antenati degli odierni Tomaraho, vivevano isolati all’interno del Chaco. Entrambi hanno preso parte alla Guerra del Chaco (1932-1935), combattuta tra Paraguay e Bolivia. Gli Ebitoso hanno in seguito conosciuto l’evangelizzazione da parte dei missionari delle New Tribes, che sono riusciti a far cessare le celebrazioni rituali. A causa del lungo
contatto con i bianchi, gli Ebitoso hanno subito un processo di disintegrazione culturale, mentre i Tomaraho, a causa del loro isolamento, hanno preservato in misura maggiore la loro identità etnica. A partire dagli anni ’80 i Tomaraho si trasferirono a Puerto Esperanza e attualmente vivono a Puerto María Elena.<ref name=Ciucci> Ciucci, Luca 2013. [http://linguistica.sns.it/QLL/QLL13.htm Chamacoco: breve profilo antropologico e linguistico.] Quaderni del Laboratorio di Linguistica della Scuola Normale Superiore n.s. 12 </ref>
 
== Organizzazione sociale ==