Lingua chamacoco: differenze tra le versioni

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== Studi linguistici ==
I primi studi sul chamacoco si devono all'esploratore e fotografo italiano Guido Boggiani.<ref name=Boggiani>{{cita web|url=http://www.sns.it/scuola/associazioni/normalisti/bollettino/archivio/1112XIVn12/|titolo=L'amico di D'Annunzio e la tribù perduta: in Sudamerica alla ricerca dei confini di Babele|autore=Luca Ciucci}}</ref>
 
== Situazione sociolinguistica ==
Il chamacoco si divide in due dialetti: ebitoso e tomaraho. Benché i Chamacoco utilizzino ancora la propria lingua in famiglia e nelle loro comunità, essa è continuamente sottoposta alla pressione esercitata dallo spagnolo, dal guaranì e dal portoghese. L’intenso contatto linguistico che l’ebitoso ha avuto con lo spagnolo ha portato alla perdita di alcune strutture sintattiche autoctone e all’introduzione di numerosi prestiti dallo spagnolo, che tendono, a poco a poco, a sostituire il lessico originario. Al contrario, il tomaraho mantiene alcune caratteristiche arcaiche non più osservabili in ebitoso.<ref name=Intro> Ciucci, Luca 2013. [http://linguistica.sns.it/QLL/QLL13.htm Chamacoco: breve profilo antropologico e linguistico.] Quaderni del Laboratorio di Linguistica della Scuola Normale Superiore n.s. 12 </ref>
 
== Note ==