Yūsuf ibn Tāshfīn: differenze tra le versioni

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L'avanzata Almoravide fu fermata (anzi i cristiani ripresero coraggio) dall'improvviso ritorno in Africa di Yūsuf ibn Tāshfīn, per la morte del suo figlio maggiore. Poco dopo morì anche il cugino Abu Bakr Ibn Umar, che gli aveva perdonato l'affronto, per cui divenne l'emiro dell'impero almoravide, parte dell'Africa nordoccidentale (dal [[Senegal]] all'[[Algeria]], con il [[Marocco]] come parte centrale e con [[Marrakech]] come capitale dell'impero.).
 
Yūsuf Ibn Tāshfīn accusando gli emiri di [[Al-Andalus]] di avere comportamenti anti-islamici,di avere uno stile di vita troppo lussuoso e stravagante e di opprimere la popolazioni con tasse pesanti per permettersi quello stile di vita, nel [[1090]] ritornò in Spagna, stavolta per conquistare i regni musulmani ed annetterli all'[[Almoravidi|impero almoravide]],
Dopodiché riprese le ostilità contro i castigliani e pose sotto assedio il castello di Aledo, che non riusci a conquistare, ma venne raso al suolo ed abbandonato da Alfonso VI, che ormai lo considerava indifendibile.