Assedio di San Giovanni d'Acri (1189-1191): differenze tra le versioni

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=== Tiro ===
Il 13 luglio [[1187]] un nave con a bordo un Crociato, [[Corrado del Monferrato]], si presentò davanti a San Giovanni d'Acri.
Stupito di vedere la città in mano ai musulmani, egli riuscì a sottrarsi alle galere egiziane ed approdò a Tiro, che aveva già ricevuto entro le mura il vessillo del Saladino ed erano in attesa dell'arrivo del sultano per consegnarli le chiavi della città ed arrendersi. Ma l''arrivo di Corrado diede nuovo coraggio agli abitanti, egli, che gli proposero di organizzare le difese della città contro i musulmani, in cambio della instaurazione della signoria dei Monferrato sulla città. Egli organizzò la resistenza e tenne in scacco Saladino, che dovette rassegnarsi a togliere l'assedio il 2 gennaio [[1188]]<ref>{{Cita|Grousset, [[1936]]|pp. 47-51|1936}}</ref>.
 
Il sultano rivolse la sua attenzione altrove ma quando, alla metà del [[1188]] i primi rinforzi dall'Europa arrivarono a Tiro per mare, cercò di negoziare la resa della città con un trattato. Secondo i termini del trattato Saladino avrebbe, tra le altre cose, rilasciato [[Guido di Lusignano|re Guido]], che egli aveva catturato ad Hattin. Questo avrebbe inasprito il conflitto tra Guido, che era ritenuto responsabile della catastrofe di Hattin, e Corrado, che aveva difeso Tiro con successo dalla conseguente invasione.