Salomè I: differenze tra le versioni

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Prese parte a molti intrighi che afflissero la sua famiglia, riuscendo a non perdere la fiducia del fratello Erode. Schernita dall'[[aristocrazia]] di [[Gerusalemme]] perché figlia di un [[plebeo]], Salomè male accolse l'alleanza del fratello con la famiglia degli [[Asmonei]]. Secondo [[Flavio Giuseppe]], fece giungere all'orecchio del fratello vari pettegolezzi sul loro conto, che lo portarono a far giustiziare [[Mariamne (seconda moglie di Erode il Grande)|Mariamne]] e i due figli da lei avuti. Uno di loro, [[Aristobulo (figlio di Erode il Grande)|Aristobulo]], era addirittura diventato suo genero.
 
Tentò di convincere Erode a favorire [[Antipatro III]] (suo primogenito), dovendo anche minacciare di uccidersi per ritardarne la sua esecuzione. Infine, disobbedì astutamente al suo comando di uccidere gli anziani ebrei che aveva detenuto non appena il fratello morì. In eredità ottenne quattro città ([[Yavne|JabnehIamnia]], [[Ashdod|AzotasAzoto]], [[al-Fasa'il|PhaesalisFaselide]] e [[Ascalona|Askalon]]) e le relative rendite.
 
Sposata a [[Costobaro]], governatore dell'[[Idumea]], fu madre della principessa [[Berenice (madre di Agrippa I)|Berenice]].