Una separazione: differenze tra le versioni

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== Trama ==
Nader (Peyman Moaadi) e Simin ([[Laila Hatami:it:Leila_Hatami|Leila Hatami]]) sono sposati da quattordici anni e vivono a [[Teheran]], con la figlia undicenne Termeh (Sarina Farhadi, figlia del regista). La famiglia appartiene all'alta borghesia e la coppia è sull'orlo della separazione. Simin vuole lasciare il paese con il marito e la figlia, ma Nader non è delle stessa opinione. È preoccupato per il padre anziano e malato di [[morbo di Alzheimer|Alzheimer]]. Quando Nader decide fermamente di rimanere in [[Iran]], Simin chiede la separazione. Finalmente, dopo sei mesi di attesa, ha ottenuto i permessi di espatrio, che scadranno tra quaranta giorni. Vorrebbe che suo marito e sua figlia andassero con lei. Soprattutto la figlia, che non intende far crescere in questo Paese senza speranza. Il giudice immediatamente la riprende e le chieda cosa intenda dire? Lei glissa. Il marito non vuole espatriare e si limita a ripeterle che può andare dove vuole, ma senza di lui e senza la figlia che ha già deciso di stare con il padre. I due coniugi si lanciano accuse sempre più pesanti e il tono diventa concitato, tanto che il giudice è costretto a riprenderli spesso. Escono dalla corte senza la separazione, ma la donna lascia lo stesso la casa, il marito rimane da solo, con il padre infermo e la figlia di undici anni che deve dare un esame impegnativo.
 
Nader si sente immediatamente tradito e inadeguato<ref>''"Per quanto gli uomini si dimostrino ostinati, arroccati nelle loro posizioni e a loro modo fragili, sono le donne ad avere il coraggio di agire, anche se di nascosto. Le due protagoniste rappresentano quello che, secondo lo stesso regista, è il confronto tra due visioni del bene in conflitto: non ci sono buoni o cattivi tra cui scegliere. Farhadi però cerca di concentrarsi anche sulle donne che verranno: la piccola figlia di Razieh da una parte, e Termeh, la figlia adolescente di Naader e Simin, dall'altra"''. Onda Cinema</ref>. La responsabilità per suo padre è davvero troppo gravosa, la ragazzina undicenne ha un esame imminente e deve essere seguita. Lui lavora tutto il giorno in banca. Decide di assumere Razieh, una giovane donna, profondamente religiosa, proveniente da un quartiere povero, per prendersi cura del padre mentre lui è fuori. Razieh - che è incinta al quarto mese - ha trovato lavoro senza consultare il suo irascibile marito Houjat, la cui approvazione, secondo la tradizione, sarebbe necessaria.