Giorgio Cesarano: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nato da una famiglia del [[Italia meridionale|Sud]] d'origini [[aristocrazia|aristocratiche]], inizialmente aderente al [[fascismo]] Cesarano si arruolò a 15 anni nella [[X Mas]]: durante questa esperienza rischiò la fucilazione da parte dei [[Resistenza italiana|partigiani]].<ref name=tel>{{Cita web|autore=Claudio Di Scalzo|url=http://www.tellusfolio.it/index.php?cmd=v&lev=57&id=3012|titolo=Il poeta suicida Giorgio Cesarano|data=16 maggio 2007|editore=Tellusfolio.it|accesso=30 settembre 2012}}</ref><ref name=bio>{{Cita news|url=http://www.ilcovile.it/news/archivio/00000064.html|titolo=Notizia biografica|pubblicazione=[[Il Covile]]|data=21 febbraio 2002|accesso=30 settembre 2012}}</ref> Terminata la [[Seconda guerra mondiale]] mutò orientamento politico, iscrivendosi al [[Partito Comunista Italiano]]: iniziò a collaborare con varie testate giornalistiche, tra cui ''[[l'Unità]]''.<ref name=bio /> Dal Partito fu poi allontanato nel [[1946]];<ref name=bio /> lavorò a [[Bergamo]] come [[antiquariato|antiquario]],<ref name=tel /> proseguendo a collaborare con alcune riviste: nel 1959 uscì la sua prima opera, una raccolta intitolata ''L'erba bianca''.<ref name=bio /> Frequentò i circoli culturali della [[Lombardia]] conoscendo, tra gli altri, [[Franco Fortini]], [[Giovanni Raboni]], [[Luciano Bianciardi]] e [[Giovanni Giudici]].<ref name=bio /> Lavorò poi come traduttore dal [[lingua francese|francese]] e autore di sceneggiati per la [[RAI]], trasferendosi da Milano a [[Pieve di Compito]] ([[Provincia di Lucca|LU]]), dove ospitò in tumultuosa amicizia [[Guy Debord]] e [[Jacques Camatte]], elaborando insieme a [[Gianni Collu]] le prime teorie critiche sulla [[biopolitica]];<ref name=tel /> nel [[1975]], tornato nel capoluogo lombardo, si uccise sparandosi un colpo al cuore.<ref name=bio />
 
==Opere==