Matteo da Prato: differenze tra le versioni

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Figlio di un fornaio, ultimo di cinque fratelli, nel catasto del [[1427]] è segnato come ''Matteo di Pagolo da Prato, che fa gli organi''. Non è chiaro da chi si formò, ma in quel periodo vissero diversi organari pratesi di grande rilievo, come [[Lorenzo da Prato|Lorenzo di Giacomo da Prato]], autore degli organi del [[Duomo di Siena]] e di [[San Petronio (Bologna)|San Petronio]] a [[Bologna]], più o meno suo coetaneo. Nel [[1419]] è menzionato come autore dellorgano del [[basstistero di San Giovanni (Firenze)|basstistero di San Giovanni]] di Firenze, ma forse la sua opera più antica è quello della [[chiesa dei Servi (Pistoia)|chiesa dei Servi]] di [[Pistoia]].
 
Costruì organi in tutta la [[Toscana]], tra cui spiccava quello della [[cattedrale di Firenze]], ordinato nel [[1432]]. Collaborò con [[Donatello]] e [[Luca della Robbia]] nella creazione delle due celebri [[cantorie]], fornendo a Luca anche lo spunto di ispirarsi al salmo 150 e mediando forse nell'ispirazione dei rilievi al [[pulpito del Duomo di Prato]], completato alcuni anni prima da [[Donatello]], [[Michelozzo]] e bottega.