Arbitrarietà: differenze tra le versioni

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In [[linguistica]] l''''arbitrarietà''' è una delle caratteristiche del [[segno linguistico]]. Si parla di arbitrarietà (in contrapposizione all'[[iconicità]]) in quanto gli elementi del segno linguistico non sono naturalmente "motivati" ma dipendono da una (tacita) convenzione tra i parlanti di una [[Lingua (linguistica)|lingua]]. ma
 
L'arbitrarietà si ha tanto sul piano dell'[[espressione]] (il [[significante]]) quanto su quello del contenuto (il [[significato]]).
{{Quote|Il legame che unisce il significante al significato è arbitrario, o ancora, poiché intendiamo con segno il totale risultante dall'associazione di un significante a un significato, possiamo dire più semplicemente: il segno linguistico è arbitrario [...] La parola arbitrarietà richiede anche un'osservazione ... non deve dare l'idea che il significante dipenda dalla libera scelta del soggetto parlante ... vogliamo dire che è immotivato, cioè arbitrario in rapporto al significato, con il quale non ha alcun aggancio naturale nella realtà. <ref>Ferdinand de Saussure, ''Corso di linguistica generale'', traduz. it., pp. 85, 87</ref>}}
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In questo senso quindi il significato generico del termine "arbitrario", come sinonimo di immotivato, convenzionale, opaco (contrario: motivato, trasparente) viene riferito al linguaggio come sua caratteristica essenziale.