Luna (divinità): differenze tra le versioni

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Varrone elenca la dea Luna tra le 12 divinità vitali per l'agricoltura,<ref>Varro, De re rustica 1.1.4–6</ref> e Virgilio, che la elenca tra altre dodici divinità, le se riferisce come la più chiara sorgente di luce del mondo.<ref>Virgilio, Georgiche 1.5–25. </ref>
 
I romani datano il culto della dea all'epoca regia di Roma. [[Tito Tazio]] avrebbe portato a Roma il culto dei [[Sabini]],<ref>[[Varrone]], ''De lingua latina 5.74'' </ref> ma l'edificazione del [[tempio della Luna (Roma)|tempio della Luna]] sull'[[Aventino]], vicino al tempio di [[Diana]], sarebbe stata dovuta al volere di [[Servio Tullio]].<ref>[[Paolo Orosio]], 5.12.3–10; De Vir. Ill. 65;</ref> La festa della dea cadeva il 31 marzo. Il tempio viene citato in relazione ad una tempesta che ne aveva divelto le porte, scaraventandole nel tempio di [[Cerere]], alle falde dell'Aventino.<ref>Livio 40.2.2 </ref> Il tempio della Luna fu distrutto nel [[grande incendio di Roma]] del [[64]], e non venne successivamente riedificato.<ref>[[Tacito]], Annales 15.41</ref>
 
== Nell'arte ==