Aprilia RS Cube: differenze tra le versioni

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Questa moto è stata presentata al [[Motor Show]] di [[Bologna]] nel dicembre [[2001]] dal presidente di [[Aprilia (azienda)|Aprilia]], [[Ivano Beggio]], e dal capo del reparto corse [[Aprilia Racing]], [[Jan Witteveen]];<ref name="motormag.it" >{{cita news|url=http://www.motormag.it/articolo/796/aprilia-rs3-990.html|titolo=Aprilia RS3 990|pubblicazione=motormag.it|data=12 dicembre 2001|accesso=2 ottobre 2012}}</ref> ''project leader'' era l'ingegnere [[Luigi Dall'Igna]].<ref>{{cita news|url=http://www.motocorse.com/news/motomondiale/3873_DallIgna_parla_dei_problemi_della_RS_Cube.php|titolo=Dall'Igna parla dei problemi della RS Cube|pubblicazione=motocorse.com|data=11 giugno 2003}}</ref> La RS Cube rappresentava il ritorno della casa di Noale nella classe regina del [[Motomondiale]], dopo l'ultima apparizione nel [[Motomondiale 2000|2000]] con la [[Aprilia RSW-2 500|RSW-2 500]].
 
Sfruttando il regolamento della neonata classe [[MotoGP]], che permetteva molta libertà in fase progettuale, la casa di Noale presentò un prototipo da corsa dotato di un propulsore tricilindrico [[motore in linea|in linea]] a [[motore a quattro tempi|4 tempi]]; la scelta di un 3 cilindri (strada percorsa dalla sola Aprilia tra le case presenti in MotoGP) era derivata dai progressivi vantaggi di peso che il regolamento concedeva ai motori con minor frazionamento (di contro, i motori con frazionamento maggiore erano afflitti dal più alto peso minimo imposto). Questa scelta – unita all'esperienza già maturata con la precedente RSW-2 500 nel Motomondiale, e con la bicilindrica [[Aprilia RSV Mille|RSV Mille]] in [[Campionato mondiale Superbike|Superbike]] – portò il reparto corse di Noale a realizzare una motocicletta moltodecisamente compatta e leggera, dagli ingombri molto simili a quelli di una vecchia moto [[Classe 500|500]]. Al termine del suo sviluppo, il motore della RS Cube era considerato il più potente in quel momento, con l'erogazione di circa 240 [[cavallo vapore|CV]] (180 [[chilowatt|kW]]) – quando la massima [[potenza (fisica)|potenza]] sviluppata in un test è stata di 260 CV (190&nbsp;kW) – poco prima di abbandonare il Motomondiale. Notevole fu il ricorso all'elettronica, necessaria per scaricare a pieno su strada la potenza del 3 cilindri, così come fu ampio l'utilizzo di nuove tecnologie, tra cui spiccava il richiamo pneumatico delle valvole, sistema mutuato dalle monoposto di [[Formula 1]].<ref name="motormag.it" />
 
== Carriera agonistica ==