Minnie Minoprio: differenze tra le versioni

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==Carriera==
Nel 1957, a 15 anni, esordì sulle scene teatrali londinesi in ''Cinderella'', di Rodgers e Hammerstein. Nel [[1959]] fu notata da [[Walter Chiari]], che la volle nella rivista ''[[Io e la margherita]]''. Nel [[1962]], mentre interpretava a [[Coventry]] il ruolo di protagonista in una riduzione teatrale della fiaba ''Il principe e la rana'' dei [[fratelli Grimm]], conobbe il costruttore [[roma]]no Giorgio Ammanniti che la sposò l'anno successivo. Dalla loro unione nacque il figlio Giuliano. In [[Italia]] cominciò a muovere i primi passi nel mondo del [[jazz]], ebbe in teatro un piccolo ruolo nella [[commedia musicale]] ''[[Ciao Rudy]]'' e apparve in [[televisione]] in alcuni [[varietà (spettacolo)|varietà]] di seconda serata quali ''Noi maggiorenni'' e ''Noi canzonieri''. Nel [[1968]] pubblicò con l'orchestra del jazzista [[Marcello Rosa]] il suo primo [[45 giri]] in italiano, ''[[Hélène/Cosa c'è di male se...]]'', con un arrangiamento ''[[dixieland (musica)|dixieland]]'' come voleva la moda del momento.
 
All'inizio degli [[Anni 1970|anni settanta]] raggiunse il successo popolare incarnando il personaggio della svampita, in seguito alla sua clamorosa apparizione nella rivista televisiva ''[[Speciale per noi]]'', nella quale accompagnava, con voce e movenze sensuali, ''Quando mi dici così'', sigla di chiusura della trasmissione cantata da [[Fred Bongusto]]. La sua esibizione provocò perfino un'[[interrogazione parlamentare]], perché ritenuta "troppo sexy"<ref>[http://books.google.it/books?id=hhp2g19ZZvoC&lpg=PP1&hl=it&pg=PT61#v=onepage&q&f=false 101 cose da fare a Roma di notte almeno una volta nella vita, Adriano Angelini, Newton Compton Editori, 2010]. Google Libri. Riportato il 28 ottobre 2012.</ref>. Partecipò nel [[1972]] al varietà ''[[Sai che ti dico?]]'', con [[Raimondo Vianello]] e [[Sandra Mondaini]], e alla radio nella trasmissione ''[[Gran varietà (programma radiofonico)|Gran varietà]]''. Nel [[1985]] si fece ancora notare in ''[[Al Paradise]]'', partecipando alla parodia de ''[[I promessi sposi]]'' realizzata dal [[Quartetto Cetra]] nel ruolo della [[Monaca di Monza]].
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In teatro ha interpretato ruoli di protagonista in diverse commedie: ''Forse sarà la musica del mare'' con [[Lando Buzzanca]], ''L´angelo azzurro'' con [[Enrico Beruschi]] e [[Margherita Fumero]], ''La presidentessa'' con [[Aldo Giuffrè]], ''My fair Minnie'' con [[Oreste Lionello]].
 
Dimenticati i panni di "svampita", la Minoprio è tornata al jazz diventando un'apprezzata interprete e formando un gruppo, il Minnie Minoprio Jazz Quartet (con [[Luca Ruggero Jacovella]], Valerio Serangeli, Bruno Lagattolla), con il quale si esibisce in tutta Italia. Anche in precedenza ha collaborato con orchestre jazz di spessore, come la [[Roman New Orleans Jazz Band]], [[Basso & Valdambrini Quartet]], la [[Orchestra jazz|Big Band]] di [[Angel Pocho Gatti]], [[New Dixieland Sound]] di [[Marcello Rosa]], [[Carlo Loffredo Ensemble]]. Ha anche scritto due libri.
 
Nel 1985, alla ricerca di un rilancio, ha posato senza veli per la nota rivista [[Le Ore (rivista)|Le Ore]], dove la si vedeva ritratta in servizi pornografici, nei quali la Minoprio, tuttavia, non partecipava attivamente agli amplessi. La Minoprio insisterà (senza comunque ottenere lo sperato rilancio in grande stile) su un filone analogo anche nel 1986, quale protagonista della pellicola erotica ''[[Una storia ambigua]]''.