Cappello di paglia: differenze tra le versioni

* L'espressione dialettale "cappello di paglia" viene comunemente utilizzata per sottolineare la sottomissione del partner maschile, rispetto a quello femminile, all'interno di una coppia. La frase, di origini forse [[Carditello|Carditellesi]], rappresenta la traduzione italiana dell'espressione: "t' appoj a fessa 'ncap". Per cappello di paglia si intende infatti la peluria pubica che caratterizza il monte di venere, zona soprastante alla vagina, che, appoggiato in forma di sottomissione sul capo del proprio partner maschile, genera questo effetto a "cappiell e paglia". Sostenitrice di tale espressione è la studentessa carditellese Antonietta Iavazzo, che fiera delle sue origini ha fatto di questo detto un'efficace offesa contro tutti i "maschi", se così si possono definire, portatori felici del "cappello di paglia".