Agnus Dei: differenze tra le versioni

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<ref>Wagner, "Einfuhrung in die Gregorianischen Melodien" (Freiburg, Schweiz, 1895), 247-250; inoltre, nel Philadelphia quarterly, "Church Music", giugno 1906, 362-380, due articoli sull'Antifona: "Gaudeamus omnes in Domino", and marzo 1906, 222-232, l'articolo sul "Haec dies"</ref>.
 
[[File:Josefa cordeiro-pascal.jpg|thumb|right|300px|''Agnello Pasquale'', di [[Josefa de Óbidos]], [[1660]]-[[1670]]]]
Il testo dell'Agnus Dei, con la triplice ripetizione e, pertanto, in possesso dei propri diritti di simmetria testuale, era rispettato dai compositori medievali; e il fatto stesso, a questo riguardo, che discrimina le loro forme stilistiche da quelle dei più grandi compositori di musica liturgica moderna, è l'assenza di qualsiasi forma di arrangiamento separato del “Dona nobis pacem”, quel grande movimento finale nel quale i compositori moderni sono stati così abituati a concentrare le loro energie dal punto di vista tecnico, vocale e strumentale, ed al quale impartiscono un movimento completamente diverso dal precedente.