Papa Giovanni II: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
La data di nascita di questo papa è ignota. Era romano e figlio di un certo ''Projectus''. Se non nacque nella seconda regione (''Coelimontium'') fu almeno [[Presbitero|sacerdote]] della [[Basilica di San Clemente al Laterano]], sul pendio del ''[[Celio|Mons Coelius]]''. L'Annuario Pontificio per l'anno [[2001]] indica che fu il primo papa a cambiare nome dopo l'elevazione al papato (quello di [[Mercurio (divinità)|Mercurio]], una divinità [[Religione romana|pagana]], non sembrava moralmente appropriato). La [[basilica di San Clemente]] conserva, infatti, ancora numerose memorie di "Giovanni detto Mercurio". La scritta ''Presbyter Mercurius'' si trova su un frammento di un antico [[ciborio]] e molte delle lastre marmoree, che racchiudono la ''schola cantorum'' portano impresso, nello stile del [[VI secolo]], il monogramma di ''Johannes''.
Gli scandali e le polemiche sul sistema da seguire per l'elezione del pontefice causarono, dopo la morte di [[papa Bonifacio II]], una vacanza di oltre due mesi sul seggio papale, che probabilmente servì al clero, al senato che rappresentava il popolo e alla corte [[Ostrogoti|ostrogota]] di [[Ravenna]] per definire le proprie posizioni e prerogative. Per l'elezione di papi e [[Vescovo|vescovi]] la [[simonia]] era molto diffusa sia fra il [[clero]] che fra i [[Laicato|laici]], e durante il periodo di sede vacante fiorì un vergognoso traffico di arredi sacri e d'altare: il senato non rinunciava al diritto di voto sulle questioni della Chiesa, che dovevano essere sottoposte alla sua approvazione, e di conseguenza alcuni ecclesiastici ricorsero con una certa spregiudicatezza alla vendita dei beni della Chiesa per corrompere i senatori più in vista. Tutto ciò sebbene già durante il pontificato di Bonifacio il senato avesse emesso un decreto di denuncia e condanna di tale situazione.
Il re [[Atalarico]] ordinò che il decreto senatorio fosse inciso sul marmo e collocato nell'atrio di [[Antica basilica di San Pietro in Vaticano|San Pietro]] ([[533]]), insieme ad un editto in base al quale, ferma restando la libertà di scelta del clero e del popolo romano, il re si riserbava la conferma dell'elezione papale e metteva a disposizione dei funzionari regi una cospicua somma di denaro per procurare suffragi al candidato scelto. L'editto prevedeva anche che se una elezione contestata fosse stata portata dinanzi alla corte di Ravenna da parte del clero o del popolo romano, questi avrebbero dovuto pagare al tribunale tremila [[Solido (moneta)|solidi]], somma che sarebbe stata devoluta ai poveri.
Giovanni, tuttavia, rimase sempre in buoni rapporti con Atalarico, presso il cui tribunale discusse tutti i suoi ricorsi contro il clero romano.
Secondo il ''[[Liber Pontificalis]]'' anche [[Giustiniano I|Giustiniano]] dimostrò la sua ortodossia per la
I crimini di Contumelioso, [[Diocesi di Digne|vescovo di Riez]], in [[Provenza]], costrinsero Giovanni ad ordinare ai vescovi di [[Gallia]] di confinarlo in un [[monastero]]. Fino alla nomina del nuovo vescovo il clero di [[Riez]] avrebbe dovuto obbedienza al [[Arcidiocesi di Aix|vescovo di Arles]].
Duecentodiciassette vescovi riuniti in concilio a [[Cartagine]] ([[535]]) sottoposero a Giovanni la questione se i vescovi che erano caduti nell'[[arianesimo]] potessero, dopo il pentimento, mantenere il loro rango o essere ammessi alla comunione laica. La risposta alla loro richiesta, però, fu fornita da [[papa Agapito I]], poiché Giovanni morì l'
== Bibliografia ==
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== Collegamenti esterni ==
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-ii_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/ Biografia di papa Giovanni II] nell'[[Enciclopedia dei Papi]] [[Enciclopedia Treccani|Treccani]]
== Altri progetti ==
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