Guelfi bianchi e neri: differenze tra le versioni
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[[File:Pistoia4.jpg|thumb|right|250px|Scorcio del centro medievale di [[Pistoia]]]]
{{Citazione|Queste due parti, Neri e Bianchi, nacquono d'una famiglia che si chiamava Cancellieri, che si divise: per che alcuni congiunti si chiamarono Bianchi, gli altri Neri; e così fu divisa tutta la città|[[Dino Compagni]], ''[[Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi]]'', Libro I, 25}}
Secondo un racconto del cronista storico [[Giovanni Villani]], suffragato anche da altre testimonianze come [[Dino Compagni]], è a Pistoia<ref>Pistoia, che era stata una delle città più importanti del ghibellinismo toscano, verso la fine del XIII secolo entrò nell'orbita fiorentina segnando di fatto il dominio guelfo nella città.
A capo della fazione dei neri c'era [[Simone da Pantano]], amico di [[Corso Donati]], mentre a capo dei bianchi c'era [[Schiatta Amati]], imparentato con i [[Cerchi]] di Firenze. Entrambi erano esponenti della famiglia Cancellieri.
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[[File:Palazzo pretorio di fiesole, stemma cerchi.JPG|thumb|200px|Stemma dei Cerchi, dal [[palazzo Pretorio (Fiesole)|palazzo Pretorio]] di [[Fiesole]]]]
Un secondo episodio è quello di una zuffa tra alcuni giovani membri delle famiglie, probabilmente solo adolescenti: poiché nessuna delle due parti volle pagare la multa pecuniaria per il disordine, essi vennero trattenuti nel Palazzo del Podestà (il [[Museo nazionale del Bargello|Bargello]]), dove però ai Cerchi vennero somministrati dei [[migliaccio|migliacci]] avvelenati, che fecero star male chi li mangiò, e sei persone ne morirono (quattro Cerchi, un [[Portinari]] e un Bronti), maleficio del quale venne accusato Corso Donati, ma non fu provata la sua colpevolezza ([[1298]]). Dopo questo episodio i Cerchi si allontanarono dalle riunioni della Parte guelfa, dando vita a una specie di contro-schieramento, con il quale iniziarono a essere solidali molti cittadini ([[Lapo Saltarelli]], [[Donato Ristori]] e numerosi popolani), indignati dal comportamento dei Donati.
Il terzo episodio di rilievo si ebbe in occasione di una cerimonia funebre per la sepoltura di una donna avvenuta in [[Oltrarno]] in piazza de' Frescobaldi, vicino al primitivo [[Ponte Santa Trinita|Ponte di Santa Trinita]] (probabilmente gennaio [[1297]]). I fatti sono egregiamente descritti dal Compagni:
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