Via de' Macci: differenze tra le versioni

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|[[File:Via de' macci 58, casa con stemma 02.JPG|150px]] || 58 || Casa con stemma || Edificio su due assi, si contraddistingue per la presenza di uno stemma consunto all'altezza del primo piano, oggi pressoché illeggibile.
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| [[File:Via de' macci 68, stemma con colomba spirito santo 01.JPG|150px]] || Casa con stemma dello Spirito Santo || rispetto ad altri edifici della stadastrada con stemmi simili, questo è il meglio conservato con l'empblemaemblema dello Spirito Santo, per quanto la targhetta sottostante, con l'antico numero d'inventario dell'edificio tra i beni dell'istituzione ecclesiastica che lo possedeva, sia abrasa.
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| [[File:Via de' macci 73.JPG|150px]] || 73 || Casa || Pubblicata da Gian Luigi Maffei, è un esempio di riconfigurazione originato dall'accorpamento di due edifici a schiera posti in lotti contigui: "Nella casa a schiera plurifamiliarizzata il raggiungimento delle quattro cellule abitative può ottenersi, oltre che nelle modalità viste precedentemente, unendo due edifici contigui e modificandone il funzionamento: si demolisce una delle scale esistenti, si aprono porte nel muro d'ambito intermedio e si ottengono le quattro cellule complanari - due per gli spazi giorno e due per la zona notte - già codificate nella casa a schiera monofamiliare. Nei casi più evoluti la scala sarà ristrutturata con pianta a doppia rampa in funzione di percorso esterno alla casa; l'appartamento così ottenuto è il primo passo per l'affermazione dei caratteri rappresentativi del nuovo tipo edilizio, la casa in linea con un alloggio per piano per più piani paritetici sovrapposti" (pp. 263-264). Nel caso qui preso in considerazione non è noto quando sarebbe avvenuto l'accorpamento dei più antichi edifici: il prospetto attuale, sviluppato su tre piani per quattro assi, denota tuttavia un disegno di pretto carattere ottocentesco.<ref>Gian Luigi Maffei, ''La casa fiorentina nella storia della città dalle origini all’Ottocento'', con scritti originali di Gianfranco Caniggia, appendici documentarie di Valeria Orgera, Venezia, Marsilio, 1990, p. 263.</ref>